Strazio per la morte di Maximiliano Vinchesi: “Troppi pericoli in via Leonardo da Vinci a Quartu, restringete la strada”

I genitori e i due fratelli del militare della Brigata Sassari avvolti dal dolore. La vittima era stata il testimone delle nozze di Emanuele Contu, presidente del comitato dei residenti del Margine Rosso: “Da tanti anni chiediamo interventi urgenti. La colpa principale ce l’ha chi corre, ma con interventi definitivi sulla strada, da parte della Città Metropolitana, alcune tragedie si potrebbero evitare”


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“Buon viaggio goppai”. Emanuele Contu affida a Facebook il principale ricordo pubblico di Maximiliano Vinchesi, il militare della Brigata Sassari morto ieri nel terribile schianto della sua moto con un’auto, frontalmente, in via Leonardo da Vinci. Contu conosceva il sassarino da tantissimi anni: “È stato il mio testimone di nozze”. Contu, da presidente del comitato dei residenti del Margine Rosso, rione di Quartu che affaccia proprio sulla “maledetta” strada della morte, da anni si batte perchè vengano effettuati tutta una serie di interventi. La competenza non è del Comune, ma della Città Metropolitana, visto che si tratta di strada provinciale. Sono state ritracciate tutte le segnaletiche orizzontali e piazzato qualche pannello a led, ma non basta, a quanto pare. Più attraversamenti pedonali rialzati o qualche autovelox potrebbero essere il giusto deterrente per evitare nuove tragedie. La strada che va dalla rotonda del Poetto sino alla zona di Stella di Mare 2, troppe volt, è stata insanguinata da incidenti mortali: “Si potrebbe restringere la carreggiata, allargando i marciapiedi. Certo, la responsabilità principale ce l’ha chi corre”, osserva Contu. “Ma che via Leonardo da Vinci non sia mai stata protetta in modo concreto e definitivo è un dato di fatto che sanno tutti”.
Da un lato c’è la pista ciclabile, dall’altro a tratti si è in aperta campagna, infatti si costeggiano terreni abbandonati e, ogni tanto, qualche abitazione. “Non è comunque possibile e accettabile che, ancora oggi, si possa morire in una strada provinciale dove, ogni giorno, passano tantissimi automobilisti”.


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