Il coraggio di essere omosessuali a Cagliari. Simone ha deciso di scrivere una lunga lettera per abbattere le barriere della diversità: “Sono un normale ragazzo di una città della splendida isola chiamata Sardegna. Vivo una vita abbastanza comune, vado a scuola, esco con gli amici, sto con i miei genitori e sono innamorato. A scuola ho un sacco di persone, studenti e professori che mi vogliono bene. Ho tanti amici che mi vogliono bene. Ho solo due genitori che mi vogliono bene. Ho la persona che amo che mi vuole bene. Sapete, a scuola io studio come fanno tutti, ho degli amici con cui faccio cazzate come fanno tutti. Io rispetto la legge, d’estate lavoro per non essere di peso per i miei genitori, d’inverno mi impegno nello studio. Eppure non mi posso sposare e non posso avere un figlio. No non sono sterile. E allora vi starete chiedendo perché non posso avere figli? No non è neanche perché sono single, non è perché sono in prigione e no non è perché ho solo diciotto anni. Sono uscito dalla pancia di mia mamma e ho un papà, proprio come voi, che si amano tanto. Magari qualcuno di voi non ha tutti e due i genitori e io sono sicuro che siete seduti proprio li accanto al vostro compagno che ce li ha tutti e due. Adesso starete pensando che io e voi siamo proprio uguali o simili. Vi svelo un segreto: sì lo siamo! Eppure a me piace l’arancione da quando sono nato e purtroppo non posso cambiare questo mio gusto. E come quando i nostri zii e zie ci costringono ad assaggiare un nuovo piatto anche se noi sappiamo che non ci piace. Ci sono delle cose nella vita che non puoi scegliere. A me piace la pizza, mi piace il gelato ma solo alla frutta, mi piacciono i cani grandi e non quelli piccoli, mi piace l’iPhone e non il Samsung, mi piacerebbe andare a scuola in macchina ma prendo l’autobus, mi piace fare colazione al bar, mi piacciono i ragazzi, mi piacciono le auto e i videogames, sono appassionato di elettronica e cucina. Ah si avete letto bene mi piacciono i ragazzi… ma anche le auto… e sì… prendo il bus. Adesso spiegatemi un po’ perché sono diverso da voi: solo perché i miei gusti non coincidono al 100% con i vostri? Spiegatemi perché io non potrei adottare mai un bambino. Io l’amerei mio figlio. E da figlio posso dirvi che l’unica cosa che ho sempre voluto è che i miei genitori mi volessero bene ed immaginate un po’? Lo fanno anche se mi piacciono il gelato alla frutta, i videogames e i ragazzi. È strano però che non mi piacciano le donne come piacciano a mio padre, ma poi mi consolo pensando che lui un padre non lo ha mai avuto e a mia nonna piacciano gli uomini. Chissà da dove avrà preso questi gusti. Probabilmente da nessuno. Però penso che mio padre avrebbe voluto avere anche un altro genitore, maschio o femmina che sia. Io non sono malato (cioè si ho un po’ di raffreddore ma oltre a questo nulla di che): perché non potrei sposarmi in comune? Un matrimonio è basato sull’amore. Il rapporto tra genitore e figlio è basato sull’amore. Io vivo la mia vita in modo normalissimo ma alcune cose non le posso fare proprio come adottare un bambino o sposarmi in municipio, eppure ci sono tanto assassini e criminali che sono sposati e che hanno dei figli. Perché non posso avere gli stessi diritti di una persona perbene proprio come te? E non si tratta di una scelta, perché essere gay non è una scelta: proprio come te che non hai scelto di essere etero, ecco che non l’ho fatto neanche io. Ma ho scelto di seguire il mio cuore. Io non voglio togliere diritti a te ma tu li vuoi togliere a me. Quali sono i problemi che creo direttamente a te se voglio amare un figlio e sopratutto vorrei capire se hai voglia di impedire qualcosa di brutto pensate a tutti quei bambini che genitori non ne hanno o a quei bambini che vengono stuprati o massacrati di colpi. Io ci penso ed è per questo che più avanti cercherò di salvare almeno uno di questi bambini. E tu, sì dico proprio a te, vorresti essere quel bambino salvato o preferiresti essere quello che soffre in silenzio? Io ho deciso di vivere la mia vita apertamente e serenamente senza preoccuparmi troppo di quello che fanno gli altri e cercare di avere diritti per me stesso e non togliere nulla al prossimo. Io ho il coraggio di vivere la mia vita. E tu?”












