Il comitato avverte: “È imminente il momento della chiamata alla resistenza, improvvisamente arriveranno con ruspe per cancellare la volontà di chi resiste e schiacciare qualsiasi tentativo di ribellione, per invadere e marcare il nostro territorio come predatori famelici e imporre la loro schiacciante volontà”. È il comitato di difesa del territorio-No Tyrrhenian Link che non abbassa i toni e continua a denunciare l’avanzata del mega progetto che collegherà la Sardegna con la Sicilia attraverso il corridoio elettrico sottomarino: da 3 anni oramai centinaia di persone hanno provato a fermare gli espropri dei terreni dove sorgerà la stazione di conversione, senza successo però. Era nato un ritrovo spontaneo dei manifestanti, un piccolo riparo dal sole che ben presto era diventato il simbolo della lotta contro la speculazione energetica. “Si” alle rinnovabili, “no” alla transizione senza regole e rispetto, in sintesi, la battaglia intrapresa.
“Noi sardi abbiamo lottato e resistito per due anni e mezzo, hanno sgomberato il presidio degi ulivi con la forza violenta dello stato italiano, hanno ignorato la legge popolare firmata da 210.000 persone.
Noi non ci arrenderemo – spiega il Comitato – continueremo a dichiarare a voce alta che questa speculazione energetica è un furto, di contributi pubblici, di bellezza del paesaggio, di democrazia e della proprietà rubata in un gigantesco land grabbing protetto dallo stato italiano, che toglie ai poveri per dare alle multinazionali”.