Serramanna, è bufera dopo le dimissioni di 9 consiglieri comunali

Bufera a Serramanna dopo le dimissioni contestuali di 9 consiglieri su 17 che hanno sfiduciato, l’ormai ex sindaco, Sergio Murgia, 5 quelli tra le file della maggioranza: “Sono sotto gli occhi di tutti le inerzie degli ultimi quattro anni”. 


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Bufera a Serramanna dopo le dimissioni contestuali di 9 consiglieri su 17 che hanno sfiduciato, l’ormai ex sindaco, Sergio Murgia, 5 quelli tra le file della maggioranza: “Sono sotto gli occhi di tutti le inerzie degli ultimi quattro anni”. 
A breve il paese sarà preso in mano dal commissario, già oggi si dovrebbe conoscere ufficialmente il nome. I consiglieri dimissionari di maggioranza eletti nella lista Uniti per Serramanna, Emilio Frongia, Marcello Frongia, Carlo Lai, Valter Mancosu e Anna Rita Zucca spiegano le motivazioni che li hanno spinti a prendere una decisione così severa: “In questi giorni si è cercato di distogliere l’attenzione dai reali problemi che in questi ultimi quattro anni l’ex sindaco non ha risolto, ma anzi aggravato, attribuendone impropriamente le responsabilità sui consiglieri dimissionari, mai coinvolti nelle decisioni.  
È stato fatto intendere che il bilancio, appena approvato in giunta, verrebbe bloccato a causa delle dimissioni dei consiglieri, con presunte gravi conseguenze, cosa non vera. Il Commissario Straordinario potrà agevolmente ed in tempi brevi approvarlo con i poteri conferitegli dalla legge. Teniamo a segnalare inoltre, che il bilancio è stato approvato dal sindaco, che tra l’altro ha tenuto per sé la delega come assessore al Bilancio, e dalla giunta con enorme ritardo e sicuramente non certo per responsabilità dei consiglieri anche dimissionari.
La normativa prevede che il bilancio di previsione di ogni anno finanziario in corso sia approvato entro il 31 dicembre dell’anno precedente. Ebbene negli anni scorsi: Per l’anno 2019 il bilancio di previsione è stato approvato il 03/06/2019 anziché entro il 31/12/2018.
Per l’anno 2020 il bilancio di previsione è stato approvato il 29/09/2020 anziché entro il 31/12/2019. Per l’anno 2021 il bilancio di previsione si doveva approvare entro il 31 dicembre 2020.
Per quanto riguarda la realizzazione del Campus Scolastico, il cui finanziamento è datato febbraio 2019, quindi dopo due anni di inerzia dell’ex sindaco la responsabilità sarebbe dei consiglieri dimissionari della maggioranza?
Per chiarezza si riportano le date di ottenimento dei più importanti finanziamenti reperiti faticosamente dagli uffici comunali competenti, che si sarebbero potuti concretizzare con gli appalti dei lavori solo con una corretta gestione del bilancio comunale e la sua approvazione entro i termini: Bando regionale lavori pubblici – Manutenzione e messa in sicurezza pavimentazione stradale di via Emilio Lussu. Finanziamento concesso di € 130.000,00 e comunicato nel mese di marzo 2017.  
Bando regionale lavori pubblici – Restauro interno della cupola della Chiesa parrocchiale di San Leonardo. Finanziamento concesso di € 125.500,00 e comunicato nel mese di settembre 2017.
Bando regionale lavori pubblici – Riqualificazione campo da gioco di Corso Italia Finanziamento concesso di € 140.000,00 e comunicato nel mese di dicembre 2018.
Bando regionale Iscol@ – Campus scolastico di via Sicilia
Finanziamento concesso di € 3.279.999,99 e comunicato nel mese di febbraio 2019″. 
E ancora: “Bando regionale Iscol@ – Completamento Scuola per l’Infanzia di via F.lli Cervi Finanziamento concesso di € 112.500,00 e comunicato nel mese di febbraio 2019.
Bando regionale Iscol@ – Completamento Scuola per l’Infanzia di via Della Rinascita Finanziamento concesso di € 111.100,00 e comunicato nel mese di febbraio 2019.
Bando regionale lavori pubblici – Messa a norma e in sicurezza biblioteca comunale di via di Vittorio Finanziamento concesso di € 330.000,00 e comunicato nel mese di maggio 2019.
Bando nazionale “Sport e Periferie” – Rifacimento Pista di atletica di Bia Nuraminis
Finanziamento concesso di € 259.000,00 comunicato nel mese di marzo 2020.
Pertanto, si evidenzia che il rischio della revoca dei finanziamenti e la mancata realizzazione di queste importanti opere pubbliche sono dovute alla totale incapacità dell’ex sindaco e assessore al bilancio nella corretta gestione e approvazione del bilancio comunale.
Si arriva addirittura a strumentalizzare la vicenda, nascondendosi dietro la Pandemia in atto, le vaccinazioni si faranno con la stessa incisività che sia in carica il sindaco oppure no, non prendiamo in giro i cittadini Serramannesi”. 
E ancora: “Per la questione Abbanoa, in questi anni mai si è discusso della questione.   
La gestione del servizio idrico, fondamentale per ogni comunità, necessita di una organizzazione composta da risorse umane, tecnologiche ed economiche che possa consentire di adempiere alle disposizioni normative. Negli ultimi dieci anni la squadra dei dipendenti comunali che poteva garantire la corretta gestione dell’acquedotto e la reperibilità del servizio si è ridotta, passando da otto dipendenti a tre dipendenti. Tra il 2021 e il 2022 anche questi tre dipendenti raggiungeranno i requisiti per il pensionamento. In dieci anni il nostro ex sindaco ha tranquillamente consentito che il servizio acquedotto venisse cancellato. Questa è la vera causa di un eventuale passaggio ad Abbanoa. Questa è la reale situazione, che tutti i giorni i cittadini toccano purtroppo con mano con la continua mancanza dell’acqua potabile. In quanto capo dell’amministrazione e assessore al bilancio avrebbe dovuto nelle sue attività amministrative e programmatorie prevedere il ricambio del personale dedicato all’acquedotto.
Anziché attribuire responsabilità inesistenti a chi si è visto costretto alle dimissioni, l’ex sindaco presenti ai cittadini i documenti che dimostrino quali sono state le attività intraprese per garantire la continuità del servizio idrico.
Per assoluta chiarezza ci teniamo a precisare che siamo contrari a qualsivoglia passaggio ad Abbanoa, e che su questo tema la battaglia per mantenere l’autonomia del servizio di erogazione dell’acqua ci vedrà impegnati al fianco dei cittadini, in ogni sede e circostanza, ma non si può strumentalizzare un tema così delicato e importante per la nostra comunità.
Il Sindaco per mero capriccio personale ha preteso il passaggio del servizio della raccolta dei rifiuti dal CISA all’Unione dei Comuni senza una evidenza documentale della reale riduzione del canone e con la contestuale chiusura dell’ecocentro cittadino. Si evidenzia un conseguente fatto gravissimo: sta esponendo centinaia di cittadini ignari del rischio, alla violazione dell’art. 6 del D.L. 172/2008 e dell’art. 256 del D. Lgs. 152/2006. Infatti nel trasportare rifiuti senza la prescritta autorizzazione dal comune di residenza ad un altro comune si rischia la pena dell’arresto da tre mesi a un anno o l’ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro. Consentire e suggerire il conferimento presso l’ecocentro dei comuni di Samassi e Serrenti è proprio una soluzione geniale.
In questi anni, ricorrendo a tutti i sistemi che la legislazione italiana prevede per il controllo delle attività amministrative degli enti locali, abbiamo provato a sensibilizzare l’ex sindaco su queste tematiche. Invece, l’assoluto mancato coinvolgimento dei consiglieri comunali nei processi decisionali, la totale assenza di dialogo, le decisioni assunte in totale autonomia dall’ex sindaco, si sono rivelate fallimentari e non rispondenti alle reali esigenze della collettività. Il fallimento non è attribuibile alle recenti nostre dimissioni.
La vera causa è stata la sua totale incapacità amministrativa e programmatoria; il sindaco, uomo solo al comando, si è concentrato in attività di dettaglio senza riuscire ad individuare le reali priorità delle problematiche e dei sistemi attivati per le loro risoluzioni.
La scelta che abbiamo dovuto fare, come detto dolorosa, ha l’unico obiettivo di evitare il protrarsi di una situazione di stallo ormai insostenibile, una gestione personale dal parte del sindaco che nulla condivideva neanche con la sua maggioranza”.
I consiglieri concludono affermando che “sono sotto gli occhi di tutti le inerzie degli ultimi quattro anni, i contenziosi fallimentari con altri enti (sono stati affidati incarichi a legali per un importo complessivo di circa € 70.000,00), la sua visione contorta del ruolo di sindaco, la sua litigiosità con i dipendenti comunali e la mancanza di rispetto per i lavoratori, le interferenze autoritarie nella gestione delle attività lavorative, la mania ad attribuire la responsabilità della sua incapacità amministrativa a tutti coloro che gli stavano attorno, assessori, consiglieri comunali, dipendenti, fornitori di servizi!  
Non si può non ricordare che in questi ultimi quattro anni sono letteralmente scappati dal Comune di Serramanna due segretari comunali, cinque funzionari responsabili di servizio, sei impiegati e due vigili urbani.
Anziché scaricare la responsabilità del suo fallimento alle nostre dimissioni, dica ai cittadini quali sono state le attività messe in atto per valutare e contrastare la situazione di ristagno dell’economia locale, della sofferenza delle piccole imprese e degli artigiani del settore edile, muratori, termo-idraulici, serramentisti. È al corrente della situazione di sofferenza che stanno vivendo i professionisti del settore edile? E cosa ci può dire sui piccoli commercianti?
Può fornire dati aggiornati sulla situazione di crisi economica del paese? Ha mai avuto una strategia sulle azioni che l’amministrazione locale può attuare per mitigare la persistente stagnazione economica?
Questi sono i veri motivi per i quali siamo stati costretti alle dimissioni. Ne avremmo fatto volentieri a meno, ma sempre inascoltati non potevamo più sostenere, una gestione così disastrosa.
Continueremo a stare affianco ai cittadini Serramannesi e disponibili ad ogni approfondimento”.


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