Ancora violenza nel carcere di Sassari. A dare la notizia è Antonio Cannas, delegato nazionale sardo del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: “Nuova aggressione al carcere di Sassari. Un giovane detenuto, questa mattina, senza nessuna ragione entrava all’interno del box Agenti e aggrediva il personale in servizio causandogli loro vari traumi. Ora i colleghi sono in Ospedale per le cure del caso. Il detenuto non è nuovo a questi comportamenti: aggressivo e violento contro il Personale di Polizia e degli altri detenuti, tanto da avere accumulato rapporti e denunce sempre per comportamento violento, già in passato era stato allontanato dall’Istituto sassarese perché ingestibile”.
“La grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria”. Donato Capece, segretario generale del SAPPE, rivolge “solidarietà e vicinanza al Personale di Polizia Penitenziaria di SASSARI, che ancora una volta ha risolto in maniera professionale ed impeccabile un grave evento critico” e giudica la condotta del detenuto che ha provocato le aggressioni “irresponsabile e gravissima”. Il SAPPE stigmatizza la mancata assunzione di provvedimenti da parte del Ministero della Giustizia a tutela dei poliziotti penitenziari “sempre più spesso aggrediti, minacciati, feriti, contusi e colpiti con calci e pugni da detenuti e, nonostante, senza alcuna tutela reale della propria incolumità fisica personale. Gli eventi critici contro gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria sono aumentati in maniera spaventosa, accentuati anche dalla scellerata vigilanza dinamica delle carceri che è alla base di tutta questa violenza inaccettabile. Rivendichiamo tutele e garanzie funzionali nuovi strumenti che migliorino il nostro servizio bodycam e Taser su tutti nuovi protocolli operativi e soprattutto tutele legali, Parole poche, fatti tanti, e le aggressioni contro la Polizia Penitenziaria continuano. E questo è grave e inaccettabile.”
I detenuti presenti nelle dieci carceri della Sardegna, lo scorso 31 gennaio, erano complessivamente 2.010, dei quali 387 erano ristretti a Pescara dove, nel corso dell’anno 2020, si sono contate ben 141 colluttazioni e 2 ferimenti.












