Sanità, la Asl in Sardegna sarà unica dal 1 luglio: si chiamerà Asur

I DDL prevede la soppressione di tutte le aziende sanitarie locali. Resteranno solo il Brotzu, il presidio ospedaliero universitario di Cagliari, Sassari e l’AREUS. Pigliaru: “Scelta coraggiosa”.


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La Asl unica è una operazione coraggiosa, basata sull’analisi dell’esistente e sull’idea che la sanità sarda non può continuare ad andare avanti come ha fatto in questi anni”. Lo ha detto il Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, aprendo nel pomeriggio la conferenza stampa di illustrazione del disegno di legge sull’Asur, l’azienda sanitaria unica regionale, approvato oggi dalla Giunta.

“Abbiamo una struttura organizzativa inadeguata – ha proseguito il Presidente – con costi insostenibili e sempre crescenti. Occorre agire come un unico sistema fortemente integrato, con una regia unica e forte. E’ il motivo per cui abbiamo proposto al Consiglio regionale una sola Asl e il motivo per cui l’Assemblea l’ha votata. Siamo tutti concordi sul fatto che la sanità ha bisogno di alloccare bene le proprie risorse, eliminando gli sprechi e puntando sulla qualità dell’assistenza”.

“Il modello attuale, con undici realtà, undici bilanci, undici sistemi di controllo di gestione diversi, ha portato a disomogeneità di procedure e spesso di assistenza” ha dichiarato l’assessore della Sanità, Luigi Arru. “Abbiamo ottime potenzialità e validi professionisti, dobbiamo imparare a lavorare insieme e questo richiede un modello diverso dall’attuale, un modello aggregato e semplificato”.

ASUR. Il ddl sull’Asur prevede l’istituzione della Asl unica dal 1 luglio e la conseguente soppressione di tutte le aziende sanitaria locali. Restano l’Azienda ospedaliera “G. Brotzu, l’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari, l’Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari, l’Azienda regionale dell’emergenza e urgenza della Sardegna (AREUS).

COMPITI. Secondo gli indirizzi della Giunta regionale l’ASUR ha compiti di programmazione aziendale e gestione complessiva dell’erogazione dei servizi sanitari e socio sanitari; omogeneizzazione e armonizzazione dei processi gestionali nel territorio regionale; accentramento dei processi di aggregazione della domanda di beni e servizi e di approvvigionamento; gestione accentrata delle procedure concorsuali e selettive, del trattamento economico del personale, dei magazzini e della relativa logistica, delle reti informatiche e delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, delle tecnologie sanitarie e della valutazione del loro dell’impatto; gestione accentrata delle procedure di gara per la progettazione, realizzazione, manutenzione, alienazione, concessione e locazione degli immobili costituenti patrimonio delle aziende sanitarie; definizione degli accordi con le strutture pubbliche ed equiparate e stipula dei contratti con quelle private e con i professionisti accreditati.

DIRETTORE GENERALE. La Giunta regionale lo nomina entro il 30 giugno 2016, attingendo dall’elenco degli idonei. 18 mesi dopo la nomina, la Giunta verifica i risultati aziendali e il raggiungimento degli obiettivi e, sentito il parere della Conferenza permanente Regione – Enti locali, procede o meno alla conferma entro i tre mesi successivi alla scadenza del termine: per gravi motivi, grave disavanzo nella gestione o violazione di leggi o del principio di buon andamento e di imparzialità dell’amministrazione, la Giunta risolve il contratto dichiarando la decadenza del DG e lo sostituisce.

Il DG conclude entro fine 2016 la ricognizione della consistenza del patrimonio immobiliare e mobiliare, dei rapporti giuridici attivi e passivi e dei rapporti di lavoro in essere al 30 giugno 2016 delle Asl soppresse; adotta, per il primo anno di operatività dell’ASUR, il bilancio pluriennale e il bilancio preventivo economico annuale entro il 30 settembre 2016.

ASSL. Con l’Asur vengono istituite le Aree socio-sanitarie locali, articolazioni organizzative dell’Azienda sanitaria unica regionale. Gli ambiti sono individuati nell’atto aziendale dell’Azienda sanitaria unica regionale coerentemente con il Piano di riordino territoriale della Regione. Le Aree socio- sanitarie hanno autonomia gestionale secondo gli indirizzi strategici aziendali e sulla base degli obiettivi e delle risorse ad esse attribuiti, svolgono funzioni di coordinamento delle reti assistenziali e di governo unitario delle attività territoriali, ospedaliere e di integrazione socio sanitaria nel territorio di riferimento. Solo temporaneamente corrisponderanno territorialmente agli ambiti delle vecchie Asl, in attesa che venga adottato il Piano di riordino territoriale degli Enti Locali.

DISTRETTI. I distretti sociosanitari, come previsti dal Ddl, costituiscono l’articolazione territoriale dell’Area socio-sanitaria locale e centri dell’integrazione tra assistenza sanitaria e assistenza sociale. Il direttore generale dell’Asur, d’intesa con la Conferenza Regione-enti locali che acquisisce i pareri delle Conferenze territoriali socio-sanitarie, individua il numero dei distretti e le eventuali modifiche dei loro ambiti territoriali sulla base delle caratteristiche geomorfologiche del territorio e della densità della popolazione residente.

 

 

 

 

 


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