Saldi, Confcommercio: segnali di disgelo dei consumi

Il 5 gennaio si parte. Cicalò: da sconti mano a imprese ma non a margini ricavo. Il tempo non è stato amico


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I commercianti sperano che i primi flebili segnali sui consumi coinvolgano anche la Sardegna e che, così come di recente ha dichiarato anche dall’Istat, i saldi possano comunque dare una mano alle vendite del settore abbigliamento e calzature.

Un’ analisi di Confcommercio Sardegna e CdC & Partners si prevede un segnale di ripresa del 1,2% rispetto allo scorso anno su base regionale con una spesa media per famiglia di 307 euro, mentre a livello nazionale la crescita prevista certificata da Federmoda Italia Confcommercio è del 3% rispetto al 2015 con una spesa media per famiglia di 346 euro.

“In autunno le vendite non sono state supportate dal clima eccessivamente mite e gli operatori commerciali che hanno visto ridurre fortemente le vendite di capi più pesanti e di calzature ed accessori di stagione: ora l’attesa dei saldi fa sperare nel recupero di qualche margine per gli imprenditori del settore, soprattutto se arriverà l’inverno – afferma il presidente regionale dell’associazione, Agostino Cicalò – I saldi rappresentano un’occasione importante per i consumatori a caccia dell’affare e per gli operatori commerciali sono fondamentali più per dare continuità a quei piccoli, quasi impercettibili, segnali di ripresa. Con questo tipo di vendita aumentano i ricavi, ma diminuiscono i margini – aggiunge -.  Servono ora segnali forti e politiche di sostegno e rilancio dei consumi nei negozi che stanno abbandonando le strade dei nostri centri”.

L’asticella degli sconti in partenza si è subito assestata su percentuali importanti 30%/40% per poi crescere via via e non sarà difficile trovare sconti che arriveranno in molte situazioni sino al 70%.