Radja Nainggolan, un personaggio da sempre sopra le righe: ma l’accusa di spaccio è come un fulmine a cielo sereno.
L’ex calciatore di Cagliari, Roma e Inter è attualmente sotto interrogatorio e a confermarlo è il suo avvocato Omar Souidi ai media locali.
Il motivo dell’arresto è legato ad un’indagine sul traffico di cocaina.
Il Ninja, che ora milita nel Lokeren-Temse in seconda divisione belga, ed è sotto inchiesta dalla procura di Bruxelles per l’importazione di cocaina dall’America Latina al porto di Anversa, il secondo più grande d’Europa, e la conseguente distribuzione in tutto il Belgio. In seguito all’indagine le forze dell’ordine hanno perquisito questa mattina una trentina di abitazioni, principalmente ad Anversa e a Bruxelles.
Radja è sempre stato così, un personaggio sopra le righe, amato e criticato, ma mai banale. Walter Sabatini, lo aveva definito con affetto “un delinquente”. Appellativo che oggi suona tristemente profetico. “È uno che se gli metti davanti 7-8 shottini se li beve tutti. Per lui la vita è un gioco, ma ha dei buoni sentimenti. Avrebbero dovuto aiutarlo di più i suoi compagni, non assecondarlo ma marcarlo stretto”. Queste le parole dello storico direttore sportivo che ha sempre avuto un grande rapporto sia con l’uomo che con il calciatore.
Un mix di talento cristallino e spirito ribelle, capace di prendersi la scena tanto in campo quanto fuori.
Tanti gli aneddoti legati al suo passato tra lo storico capodanno documentato via social che ha provocato il suo addio dalla Roma, e quando nel 2015, ad esempio, era stato addirittura scambiato per un terrorista in un albergo di Anversa. Alcuni ospiti, notando il suo look eccentrico, avevano allertato la polizia definendolo «potenzialmente pericoloso». Una volta giunti in camera, gli agenti lo avevano subito riconosciuto, scusandosi per l’equivoco.
Nainggolan ha sempre avuto un posto speciale nel cuore dei tifosi italiani. A Roma era idolatrato, al Cagliari è diventato una bandiera, e persino all’Inter, nonostante un’esperienza breve e travagliata, ha lasciato il segno. Ora, però, il rischio è che questa vicenda possa macchiare l’immagine di un giocatore che, per quanto sopra le righe, è sempre stato visto con simpatia.