Quartucciu, la Assl boccia l’area cani: troppo vicina alla scuola

Tra le criticità evidenziate: la possibilità di diffusione di malattie infettive, i cattivi odori, la presenza di polveri, l’abbaiare molesto per l’attività scolastica


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di Vanessa Usai

Anche l’Azienda per la Tutela della Salute esprime parere contrario sull’ubicazione dell’area cani in prossimità della scuola dell’infanzia di Via Verdi, a Quartucciu.

A seguito della nota con la quale un gruppo di genitori dei bambini frequentanti l’istituto contestava la scelta della zona adiacente allo stesso per la realizzazione di un’area destinata ai cani, la Assl competente ha evidenziato importanti criticità in merito all’intervento, considerata la contiguità con lo spazio verde della scuola, e ha suggerito l’opportunità di prevedere l’individuazione di un’altra zona da destinare a questa finalità.

In particolare, la Assl ha evidenziato che: le aree cani sono spesso fonte di diffusione di polveri nelle zone circostanti, in quanto il terreno viene smosso continuamente dagli animali presenti; le deiezioni degli stessi animali, se non raccolte subito, sono possibili fonti di diffusione di malattie infettive attraverso specifici vettori, come mosche, scarafaggi e topi; le urine degli animali vengono assorbite dal terreno favorendo la presenza di cattivi odori; l’abbaiare dei cani potrebbe costituire elemento di disturbo all’attività scolastica.

Quanto messo in luce dalla Assl era stato più volte sottolineato dai  consiglieri Damiano Paolucci e Michela Vacca in Consiglio Comunale.  Con successive interrogazioni  all’assessore competente, Paolucci e Vacca avevano richiesto che il Consiglio fosse informato in merito alla conformità urbanistica dell’intervento proposto. La proposta progettuale prevede la localizzazione  dell’area cani in zona S, servizi di piano, allo stato attuale indistinta. I due consiglieri affermano che l’assessore competente avrebbe dovuto procedere a una preventiva proposta di ripartizione delle aree destinate a servizi (s1, s2 e s3), nel rispetto delle disposizioni dettate dal vigente Decreto Assessoriale n. 2266/u del 1983 (noto come Decreto Floris), da sottoporre all’attenzione del Consiglio Comunale, a cui spetta la  competenza esclusiva in materia di pianificazione urbanistica. Solo dopo avrebbe potuto procedere a localizzare il progetto da destinare ai cani  nella zona s3 (destinata a verde, gioco e sport) così individuata, ovvero l’unica destinazione di zona compatibile con l’attività proposta.