Niente festa per i genitori dei bimbi rom. Diversamente dai loro coetanei cagliaritani, i cui babbi sono ben accetti, i piccoli nomadi sono stati invitati a partecipare al festeggiamento di fine campo estivo (la “Festa dei genitori”) senza i loro papà e le loro mamme. Accade anche questo a Cagliari nel 2017. Ci troviamo a Pirri e, per giunta, in una parrocchia. Quella di san Gregorio Magno dove si svolge da giugno un campo estivo nell’oratorio.
Bimbi e adolescenti che si sono divertiti e hanno lavorato e socializzato. Tra loro anche 6 bambini rom, ospiti di una casa protetta, “che si sono perfettamente integrati”, assicurano gli educatori che denunciano la “discriminazione” e che chiedono l’anonimato. Tutto fila liscio per due mesi. Finché arriva l’appuntamento finale: la festa di fine campo estivo, la “Festa dei genitori” che si terrà venerdì 4.
Tutti i bambini che hanno frequentato il campo estivo potranno partecipare alla festa in compagnia dei genitori. Tutti tranne sei. Tutti tranne i piccoli rom.
“La cosa ci ha lasciato di stucco”, denunciano gli educatori che hanno avuto oggi l’ufficialità della notizia, “i responsabili dell’oratorio, ammettendo che si trattava di una decisione “forte”, hanno detto che si è trattato di una disposizione del parroco e ci hanno chiesto di fornire ai bimbi questa versione: di non portare con loro i genitori alla festa perché tanto le adesioni degli altri genitori sarebbero state limitate. Ci tengo a sottolineare che i genitori dei bimbi non hanno mai creato alcun tipo di problema e che i bimbi rom pagano la retta proprio come tutti gli altri”.
Ma intanto la festa per i piccoli rom rischia di saltare. “Anche perché gli educatori della struttura che li ospita non se la sentono di mentire ai bimbi. E perché i più grandi poi non ci crederebbero”.
La speranza è che non si tratti di discriminazione. Ma che tutto sia frutto di un gigantesco equivoco. E che i bimbi rom possano partecipare alla festa. Ovviamente coi loro genitori.











