Il comitato tecnico degli Stati membri ha approvato la revisione delle restrizioni imposte alla Sardegna per il contrasto alla diffusione della peste suina africana.
Una revisione, però, che non riguarda tutta l’isola. Nell’80% dei comuni sarà possibile riprendere a commercializzare gli animali vivi e le carni, in parte senza vincoli, in parte secondo le deroghe previste dai regolamenti europei.
Il resto sarà zona di restrizioni, da gestire -apprendiamo- secondo linee di indirizzo che la Regione dovrà condividere con il Ministero della Salute.
Una situazione su cui sinceramente c’è poco da esultare, specie se i sacrifici, nel tempo, li hanno fatti gli altri.
Una situazione che avevamo annunciato perché temevamo che si avverasse, nonostante confidassimo nel giudizioso ravvedimento della Commissione europea. Che non c’è stato, non nei termini che avremmo voluto.
Si palesano, oggi, le contraddizioni già portate all’attenzione del Presidente della Giunta dai Sindaci di Baunei, Urzulei, Orgosolo e Talana, con i quali concordo, in tutto e per tutto.
A cosa è servito l’impegno assiduo e costante a far rispettare le regole? A cosa è servito usare ogni sforzo per garantire la tenuta sociale delle nostre comunità?
Oggi vien da dire che non sia servito a niente, e che tutto, d’ora in poi, rischia di complicarsi.
Ci dicano dunque, il Presidente e i signori di questa Giunta, per quanto tempo dovremo stare dentro il recinto della riserva e facciano tutto ciò che occorre fare per uscirne. Lo facciano subito e lo facciano bene. Allora, solo allora, posto che ci siamo meriti da conferire, daremo loro tutti gli onori.
Qua, o ci si salva tutti o non si salva nessuno.
Altro che indennizzi.
5 milioni di euro non bastano per ripagare i sacrifici di chi ha fatto del buon senso e del rispetto delle leggi la propria bandiera.
Noi, che non cerchiamo meriti, siamo pronti a dare il nostro contributo di protesta e di proposta, affinché si esca una volta per tutte da questo cronico imbarazzo, che non riusciamo più a capire, che non possiamo più accettare.












