Palazzo Accardo resta al Comune: “no” del Consiglio alla vendita

Palazzo Accardo non si vende, il Consiglio comunale dice no alla proposta della Giunta di vendere all’asta la storica struttura all’angolo tra il Largo e via Crispi 


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No del Consiglio comunale alla vendita del Palazzo Accardo, inserito dalla Giunta nel Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari con una base d’asta di 2,7 milioni di euro. “State vendendo la storia della città, ma soprattutto svendendo il patrimonio pubblico per fare cassa”, ha detto dai banchi dell’opposizione il consigliere Pierluigi Mannino durante la seduta di ieri. Contrari anche altri esponenti del centrodestra, come Antonello Floris e Anselmo Piras, e alcuni consiglieri di maggioranza. Come Giovanni Dore, Sardegna Pulita, che ha proposto “una concessione lunga dello storico immobile con onere di ristrutturazione a scomputo dei canoni”. “Nelle dichiarazioni programmatiche del 2011 – ha spiegato Mannino in Aula – parlavate dello storico palazzo come un gioiello architettonico da recuperare e destinare al pubblico utilizzo. Per me venderlo non è pubblico utilizzo: avete cambiato idea?”. “L’obiettivo non è quello di svendere il patrimonio comunale – ha precisato il vicesindaco Luisa Anna Marras – ma di incrementare le entrate e diminuire le spese: la struttura non è più funzionale per il Comune”. Ma alla fine è prevalso il “no”, costringendo il sindaco Zedda e la sua Giunta a fare un passo indietro e stralciare il Palazzo Accardo dalla delibera.

Il Piano. Ok del Consiglio, con i voti contrari dell’opposizione, al documento che prevede la vendita di ventitré tra immobili, negozi e aree comunali, con cui l’amministrazione prevede di incassare poco più di 4 mila euro. Tra le novità c’è il compendio immobiliare a Nora, oggetto di transazione con il Comune di Pula, per oltre 500 mila euro, e un palazzo residenziale a Roma, in via Loria, per 950 mila euro.  Nell’elenco anche il palazzo di via Mercato Vecchio, all’angolo con via Baylle, per 617 mila euro: “fabbricato in disuso da demolire e ricostruire”, come previsto nel piano attuativo. I locali dell’ex sede della Circoscrizione uno di via San Giovanni: il primo ha un valore di 166 mila euro, l’altro costerà poco più di 141 mila. Alcuni terreni edificabili, e diversi locali commerciali. Tre in via Romagna, ai numeri civici 2,6 e 10, con prezzi che vanno dai 28 mila ai 49 mila euro, uno in via Emilia per 42 mila euro. E tre in piazza Michelangelo: due locali commerciali e una bottega di frutta e verdura, con una base d’asta che va dai 54 ai 55 mila euro. In vendita anche gli immobili di via Milano 105, per 128 mila euro, e di via Sonnino 219 per 69 mila euro.