Poco più di settecentomila utenti (tra famiglie e imprese) riceveranno un bel salasso: i bollettini con i conguagli relativi ai consumi effettuati tra il 2005 e il 2011.
Ogni famiglia pagherà in media 151 euro, calcolati sulla base dei consumi del 2012 e la cifra sarà spalmata nei prossimi quattro anni con un piano di otto rate dell’importo di 18,87 euro ciascuna.
La cifra richiesta è causata dalla differenza tra i costi stimati dall’Autorità nazionale per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico e le somme incassate sino a tutto il 2011 sulla base di tariffe ritenute al di sotto della soglia di mercato e che non coprivano quindi i costi di gestione.
Si tratta dunque di una sorta di ‘correzione del tiro’ nella già onerosa tassazione imposta per l’erogazione dell’acqua, un bene primario per la popolazione.
L’operazione conguagli era stata congelata nel 2014 dopo l’intervento della Regione, che aveva consentito ad Abbanoa di ottenere dalla Cassa Conguagli nazionale un anticipo di 90 milioni di euro: evidentemente non sono bastate.
In queste ore si sta creando un’onda di rivolta da parte degli utenti contro questa ulteriore gabella, tanto onerosa quanto inattesa.













