No all’invasione di pale eoliche, sindaci del sud Sardegna in rivolta: “Vogliamo vantaggi nelle bollette”

I primi cittadini di vari comuni isolani, con in testa Sanluri, fanno squadra contro l’installazione indiscriminata di pale: “Non siamo quelli del no a tutto, serve un piano concordato e vantaggi reali”


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No alle pale eoliche disseminate nel territorio in maniera indiscriminata, si a un piano organizzato dai comuni e un sostanziale vantaggio nelle bollette dei sardi: gli amministratori di Sanluri, Sardara, Villanovaforru, Furtei e Lunamatrona inviano una nota alla Regione affinché si attivi per far in modo che il Governo cambi le attuali norme in materia. La transazione energetica è necessaria, ciò è risaputo, ma deve avvenire senza recare danno ai territori coinvolti dai progetti, questa è in sintesi la richiesta effettuata ai vertici istituzionali. “Noi siamo per la transizione energetica e per l’energia pulita, eolico, fotovoltaico – spiega il primo cittadino di Sanluri Alberto Urpi – sappiamo perfettamente che per arrivare al phaseout del carbone serve aumentare e non di poco la produzione di energia rinnovabile, anche in Sardegna, dove oggi 2 centrali a carbone, Portovesme e Fiumesanto, tengono in piedi il sistema energetico. Noi non siamo quelli che dicono no a tutto, ma siamo per una transizione energetica più giusta e cioè: vogliamo che i Comuni siano protagonisti nella individuazione delle aree idonee alla installazione di questi grandi impianti, mentre la normativa attuale scavalca gli enti locali e la regione a favore del ministero, e vogliamo che ci siano compensazioni adeguate sulla bolletta dei nostri cittadini, perché quelle previste oggi dalla norma nazionale non ci soddisfano”.
Quindi si alle rinnovabili e si agli impianti che le producono, “ma potendo scegliere le quantità per comune e soprattutto il dove e il come.  Per avere il tempo di modificare la normativa in tal senso è necessario che la Regione chieda una moratoria allo Stato sulle autorizzazioni attuali. Per questo giorni fa abbiamo notificato formalmente le nostre osservazioni e ne parleremo pubblicamente nel Consiglio Comunale del 28 giugno”.


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