“Negli ospedali sardi i malati di cancro muoiono prima di essere curati: sanità ko, tutti in piazza”

Gianfranco Angioni di Usb Sanità presenta la grande protesta del 5 dicembre a Cagliari: “Sanità Sarda allo sfascio e sotto attacco: pazienti e lavoratori abbandonati da politiche regionali scellerate”


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“Negli ospedali sardi i malati di cancro muoiono prima di essere curati: sanità ko, tutti in piazza”. Gianfranco Angioni di Usb Sanità presenta la grande protesta del 5 dicembre a Cagliari: “Sanità Sarda allo sfascio e sotto attacco: pazienti e lavoratori abbandonati da politiche regionali scellerate. Non è umanamente accettabile che nell’attesa di avere risposte sanitarie i malati di cancro così come per la altre patologie, muoiano prima di essere presi in carico. All’interno degli Ospedali oltre a navigare a vista si continua con la precarietà lavorativa e i contratti in scadenza la maggior parte non vengono rinnovati. In aggiunta i carichi di lavoro e i turni sono diventati massacranti e la carenza cronica di infermieri, OSS, ostetriche e di tutte le figure sanitarie e tecniche, ha incrementato l’impossibilità a poter garantire immediate risposte ai bisogni degli ammalati. Una situazione vergognosa e drammatica che non è più accettabile”

USB SANITÀ dunque  Il 5 Dicembre dalle ore 10 porterà la rabbia di operatori e pazienti sotto il Consiglio Regionale. Intanto prosegue l’occupazione del Policlinico Universitario di Monserrato da parte di infermieri e OSS a cui non sono stati rinnovati i contratti.

Angioni racconta altri dettagli della situazione attuale: “La propaganda del Governatore della Sardegna,dell’Assessore alla sanità e dei loro Direttori Generali si é sciolta come neve al sole dinanzi ai dati delle liste d’attesa e alle gravissime criticità organizzative all’interno di tutti gli Ospedali dell’isola. All’interno degli Ospedali oltre a navigare a vista si continua con la precarietà lavorativa e i contratti in scadenza la maggior parte non vengono rinnovati e i vari servizi vengono esternalizzati. Continueremo a mettere in atto ogni azione utile per difendere il diritto al lavoro, alla salute e alle cure. Tocca a noi invertire questa rotta. Insieme possiamo recuperare la sanità pubblica e con essa il diritto alla salute. In un momento così drammatico è dovere di tutti scendere in campo e manifestare la propria opposizione alla mal celata intenzione di affidare l’assistenza sanitaria anche quella psichiatrica ai privati con il falso alibi delle insufficienze del pubblico”.


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