Un missile militare è adagiato sul fondale del Mar di Sardegna, a oltre 600 metri di profondità, al largo delle coste orientali dell’isola tra Tertenia e Villaputzu. Si tratta di un Aster 30, un ordigno ad alta gittata della famiglia di missili antiaerei prodotti dal consorzio europeo Eurosam. L’esercito italiano lo ha perso durante un’esercitazione nel Poligono interforze del Salto di Quirra e ora punta a recuperarlo entro fine estate. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, il tentativo di recupero dovrebbe partire a Ferragosto e proseguire fino al 20 settembre. A occuparsene sarà una società incaricata, molto probabilmente Leonardo Spa, che opererà con unità navali e un robot subacqueo Rov. Se il missile non potrà essere rimosso in sicurezza, si procederà a una detonazione controllata sul fondo del mare. L’area marina interessata dalla bonifica, secondo quanto stabilito dall’Ordinanza 33/2025 dell’Ufficio Marittimo di Arbatax, resterà interdetta alla navigazione in un quadrato di circa 20 chilometri. Le barche da pesca dovranno concordare gli spostamenti via radio, mentre i bagnanti potranno comunque accedere alle spiagge vicine. L’ordigno disperso è solo uno dei due persi durante le esercitazioni, ma è l’unico che non è stato ancora recuperato. Un incidente definito “fisiologico” dalla Difesa, ma che riaccende l’attenzione sul delicato equilibrio tra attività militari e sicurezza ambientale nelle coste sarde.











