Giovani senza lavoro – e senza futuro – anziani senza spazi per svagarsi, e il “coprifuoco” che arriva, puntuale, ogni sera. Giuseppe Secchi, 68 anni, è un professore in pensione, nato nel rione di Is Mirrionis: “Regna una tristezza interiore data dall’impossibilità di poter fare qualcosa di utile. I giovani non sanno reagire, passano le ore libere nei circoli, non quelli culturali ma quelli dove si beve birra e si gioca a carte. Lo spaccio di droga non è mai scomparso, tanti giovani li riconosci subito perché vedi che si stanno ‘consumando’ lentamente”, afferma il prof.
“Le istituzioni non esistono. Il Comune esiste, ma solo quando si tratta di mandare qui vivili per fare multe a chi parcheggia male. Ci sono tantissimi poveri che non aspettano altro che un aiuto, da parte degli assistenti sociali. A Is Mirrionis ci sono vagonate di speranza ma nessuna certezza. La sera, poi, c’è troppa paura e non si esce”, prosegue Secchi, “in alcune strade gironzolano solo ragazzi e uomini disperati, strafatti dalla droga”.












