Matrimonio e sesso: Ci sono limiti? Ecco la risposta di don Claudio

Fa discutere la risposta del prete ad un annuncio di una lettrice su un giornale: «Le azioni sessuali per la Chiesa sono considerate illecite»


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Pioggia di polemiche su facebook  per la risposta di un prete, don Claudio, all’annuncio di una lettrice su un giornale umbro. Una lettrice di Perugia, Giulia, ha scritto sul periodico un annuncio su una rubrica a cura del prete. «Buongiorno don Claudio, ho 27 anni e sono sposata in chiesa da un anno. Io e mio marito ci stiamo conoscendo fisicamente solo dal momento in cui ci siamo detti “Sì” davanti al Signore. Le cose, da questo punto di vista, vanno bene tra noi e sono molto serena, ma ultimamente lui, nell’intimità, esprime desideri che non avrei mai immaginato potesse esternare, anche perché siamo arrivati entrambi puri al matrimonio, per una scelta condivisa. Mi domando se per la Chiesa esistano limiti e… confini in questo campo. Grazie». Ed ecco la risposta di don Claudio all’annuncio della lettrice perugina. «La sessualità è una parte importante del matrimonio. Il piacere e la gioia che ne derivano non sono da demonizzare. La sessualità non è mai disgiunta dalla finalità procreatrice. Al contrario è sempre orientata al dono della vita. Perciò, tutte quelle pratiche sessuali che hanno come scopo il solo godimento fine a se stesso e che utilizzano il corpo dell’altro solo come oggetto di piacere, non sono espressioni reali dell’Amore cristiano. In tal senso, vanno considerate illecite».