di Jacopo Norfo
Google, Facebook e altri grandi aziende pronte a investire a Cagliari nella nuova zona franca creata da Massidda al porto, portando migliaia di nuovi posti di lavoro per i ragazzi cagliaritani: questa la freccia nell’arco del candidato sindaco. La zona franca doganale attirerà finalmente gli investimenti stranieri di colossi pronti ad assumere gente del posto e con ottimi stipendi.
“Pirri libera”, questo il grido col quale il candidato sindaco Piergiorgio Massidda è stato accolto in piazza Italia per la chiusura della campagna elettorale, poi terminata a Cagliari in piazza Costituzione. “Abbiamo creato il più grande polo civico in Italia- ha detto Massidda- fondendo le energie migliori per creare una speranza. Voi da domenica avrete una grande gioia: guardarvi allo specchio, guardare la vostra coscienza sapendo che avrete fatto tutto ciò che potevate per il bene comune. Abbiamo fatto un miracolo, con oltre 500 candidati. Tutta Italia attende di seguire l’esito di queste elezioni perchè la nostra squadra è quella di un grande sogno, quello di creare finalmente la rivoluzione del lavoro in questa città”. Massidda insiste: “Siamo solo noi i pazzi che hanno un gioiello come Cagliari, una città stupenda e meravigliosa, e siamo qui a lamentarci perchè siamo gli uni contro gli altri. La prima cosa che farò da sindaco? In questi giorni ho parlato con tanta povera gente che viene dal mondo della sofferenza, a Cagliari stanno arrivando persone che vengono dalla guerra. Parlando con i migranti mi sono reso conto che noi abbiamo un grande patrimonio: la democrazia, che abbiamo la possibilità di esercitare col voto. I nostri nonni hanno conquistato questo diritto col sangue, tutti coloro che non andreanno a votare sono dei vigliacchi. La prima cosa che farò dunque sarà rimettere nella stanza del sindaco il crocifisso tolto da Massimo Zedda. Perchè il crocifisso non è solo un simbolo cattolico, ma ha portato la libertà e la democrazia in tutto il mondo, ha fatto vedere cosa vuol dire essere fratelli ed essere uniti. Quel crocifisso che è stato tolto chissà perchè, perchè non è giusto. Noi ospiteremo la gente ma vogliamo che le regole vengano rispettate da tutti e voglimo la sicurezza, vogliamo che il nostro territorio sia sicuro pet la nostra gente. Non vogliamo pensare a una Cagliari con le grate sino agli ultimi piani. Vogliamo una cittòà che sogni e possa cambiare.
Abbiamo presentato sette rivoluzioni per il lavoro e dobbiamo spiegarlo anche a chi non lo ha creato neanche per se stesso. Il lavoro può portarci ricchezza con la zona franca, con 15 cantieri nuovi, con gli yacht, con le crociere: finalmente l’Europa non sarà matrigna. Questo Comune non ha la personalità, non ha l’intelligenza, non ha la managerialità per chiedere i soldi a Brxzelles, dove i finanziamenti ci sono davvero. E ha perso fondi importanti. Creeremo economia nuova in questa città e porteremo turismo vero, come abbiamo fatto al porto dove negli anni scorsi arrivavano tantissimi turisti stranieri. Non è possibile creare grandi eventi e parlare di Cultura con chi ha trasformato l’anfiteatro in un immondezzaio, abbandonandolo: parliamo del teatro ancora ammirato da tantissimi artisti internazionali. Sting mi ha raccontato di non avere mai cantato in un posto così magico, dove il sole andava a morire alle spalle del palco e la gente era innamorata di quel posto. Abbiamo dei campi sportivi che fanno schifo, e vogliono candidare Cagliari come città dello sport vendendo eventi nel 2024 mai assegnati. Sul teatro Lirico Zedda è stato condannato dalla città, ha messo 5 Sovrintendenti in 5 anni: noi renderemo il teatro Lirico una piazza meravigliosa, perchè tutti quei grandi professionisti che ci lavorano possono fare parlare in tutto il mondo di Cagliari. Tu puoi lastricare d’oro via Manno e via Garibaldi, ma se non aiuti il commercio non risolvi niente. Se lo riempi di grandi centri commerciali stai distruggendo i negozi e i nostri giovani. I nostri ragazzi devono lasciare i loro amici e i loro genitori perchè i costi delle case sono assurdi, anche solo ottenere una modifica a un’abitazione con questo sindaco è impossibile. Ci sono migliaia di pratiche bloccate, posti di lavoro in fumo per chi non riesce neanche a sistemare la propria abitazione. Stiamo svendendo un’identità meravigliosa, il nostro popolo merita rispetto: l’innovazione è fondamentale, la nostra zona franca potrebbe accogliere Google, Facebook e farebbe proiettare la nostra città creando centianaia di posti di lavoro. Ecco perchè vogliamo governare noi, perchè senza lavoro non c’è libertà, non c’è dignità, non ci sono risorse per aiutare i più deboli. Non esistono solo i poveri che arrivano con le barche, vogliamo aiutare i vostri figli che sono dovuti emigrare, scappare da questa città che non offre possibilità. In via Castelli non esiste una panchina, vivi con topi gigantaschi enormi, il Comune sapete cosa rispondono? Vi abbiamo messo le trappole per topi. C’è sofferenza enorme anche a Sant’Elia, diove tanta gente chiede la dignità: ci sono 40 milioni a disposizione e vogliono fare solo un ecomostro chiamato ecocentro. Il nostro sindaco fa parte di Sel: ma dov’è la sua ecologia se ne frega altamente?”.










