Lai (Pd): “Giusto rafforzare l’ educazione musicale”

Il Governo ascolti le richieste dei conservatori


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“Le richieste formulate dalle Conferenze riunite dei conservatori devono essere prese in considerazione dal governo che deve impegnarsi per portare a soluzione quanto evidenziato nel corso delle assemblee dei giorni scorsi. Questo esecutivo e questo parlamento hanno ripetutamente dimostrato sensibilità nei confronti dell’educazione musicale e già dato segnali concreti al sistema dell’Alta formazione artistico musicale, dimostrando di avere la giusta attenzione per arrivare a una riforma attesa da troppo tempo.”

Lo scrive il senatore del PD Silvio Lai che interviene all’indomani delle assemblee organizzate in contemporanea nei conservatori di tutta Italia ed anche in quelli della Sardegna. Un’iniziativa che fa seguito alle mozioni approvate all’unanimità dalla Conferenza dei Direttori dei Conservatori di Musica e dalle Conferenze riunite di Presidenti, Direttori e Studenti. Un vero e proprio grido di allarme per una situazione che rischia di avere pesanti ripercussioni anche per le realtà operanti nella nostra regione.

“I ritardi non possono di certo essere addebitati all’attuale governo, poiché il blocco del processo di riforma del sistema è oramai di oltre 16 anni. Non è stata infatti mai data concreta attuazione a quanto previsto dalla legge 508 del 1999. È vero però che questo governo e questo parlamento hanno ha già dimostrato impegno e attenzione nei confronti dell’AFAM. Ci sono dunque tutte le condizioni e le possibilità per fare quel che non è stato fatto nel passato, sia in termini di programmazione e progettualità politico culturale, sia per quanto riguarda le risposte immediate ai problemi creati proprio da questo pesantissimo ritardo. Mi riferisco alla necessità di definire i decreti attuativi della legge 508 ma anche di assumere i provvedimenti del caso per il reclutamento del personale docente. Senza dimenticare l’urgenza di procedere con il rinnovo del Consiglio nazionale per l’alta formazione artistico musicale che svolge un fondamentale ruolo consultivo proprio per procedere con l’attuazione della riforma. Ma le legittime richieste del settore sollecitano anche la messa a ordinamento del secondo livello accademico e la statalizzazione degli Istituti superiori di studi musicali che a causa della soppressione delle province e dei tagli agli enti locali rischiano di subire pesanti ripercussioni finanziarie tanto da mettere in discussione la loro stessa sopravvivenza.
Per tutti questi motivi ritengo che sia indispensabile affrontare la situazione per non pregiudicare anche il prossimo anno accademico e, più in generale, il futuro di tutto il sistema dell’alta formazione artistico musicale.”