La parola d’ordine è una, anzi, due: “fare squadra” e “svecchiarsi”. Almeno, questa è la doppia traduzione che emerge dalle parole di Simona Mereu, trent’anni, venditrice in via Garibaldi. La crisi? Sì, c’è per tutti, però. Ecco, c’è un però: “Ho rinnovato il negozio due anni fa, anche grazie alla nuova pavimentazione e ai crocieristi si lavora bene, l’aria che tira per me è positiva”, afferma decisa. “Bisogna aprire la domenica e la notte, ma solo se ci siamo tutti. Non ha senso farlo se la maggior parte dei miei colleghi rimane chiuso”.
“Vendo anche a domicilio e online, utilizzo molto i social, Facebook e Instagram”; spiega la giovane imprenditrice, sfatando il “mito” che vuole il web bestia nera di chi ha un negozio da far camminare nelle vie del centro: “Ho attivato questi servizi, sono gratuiti e mi offrono maggiori spiragli. Sono d’accordo con lo stop ai permessi per le aperture delle grandi catene, sono troppe e tutte concentrate in una zona, e purtroppo molti cagliaritani scelgono di andare lì”.











