Emergono urlteriori dettagli sulla tragedia accaduta a Reggio Emilia due giorni fa, quando un ragazzo di 21 anni di origine pachistana è stato investito e ucciso da un bus mentre era in monopattino.
A riferirlo è il cugino del giovane, secondo quanto riportato dalla ‘Gazzetta di Reggio’:”La mattina dell’incidente – ricorda – era al suo primo giorno di lavoro. Finalmente, dopo due anni di lavori precari, aveva un contratto regolare: era felicissimo”.
“Noi familiari insistevamo sul fatto che doveva prendere la patente per l’auto. E ora che aveva trovato lavoro aveva cancellato TikTok e altri social per non perdere tempo: voleva concentrarsi e conseguire la patente. Per lui era un nuovo inizio. Purtroppo il destino ha voluto diversamente”. A casa del giovane “avevano raggiunto un po’ di stabilità, il padre aveva comprato casa e iniziato le pratiche per portare qui il resto della famiglia. Quando abbiamo saputo dell’accaduto, non riuscivamo a credere che non ci fosse più: siamo rimasti scioccati”, ha aggiunto il cugino. Quanto all’incidente mortale, ha proseguito “ci siamo rivolti a un avvocato, ma non incolpiamo nessuno: l’autista non l’ha fatto apposta. Non abbiamo desiderio di vendetta. È stata una tragica fatalità”.













