Insulti, parolacce, sberleffi, file audio inconfondibilmente arroganti e volgari, come pure i post poco ortodossi, quello che doveva essere un semplice concorso fotografico del “vota la foto più bella e originale…..” si è rivelata da li a poco una lite sul web con toni decisamente accesi e a dir poco ridicoli. Da lì un polverone tra decine di utenti, è’ accaduto proprio in questi giorni, vittima la fotografa cagliaritana Ilaria Corda, lei stessa non è nuova a questo genere di iniziative sul web, soprattutto sui social, come ad esempio su Facebook e quando le promuove, attira migliaia di like ed altrettanti apprezzamenti in termini di seguito. In embrione da tempo ed indetto pochi giorni fa, il concorso fotografico originale, eclettico, semplice e divertente per alcuni versi, ma soprattutto apprezzato da migliaia di altrettanti Fan: il titolo, “Io e il mio Pigiama”, ma il progetto non è andato nei migliore dei modi, ma non per valutazioni negative o scarsa partecipazione di pubblico, ma anzi in termini di “scorrettezza” di un personaggio (e di alcuni suoi seguaci) ben noto in città e che pur nonostante le ripetute sue offese personali rivolte alla fotografa, non ha desistito utilizzando anche modi scurrili e inappropriati, al limite della querela.
LO SFOGO DI ILARIA CORDA. «Ho indetto un concorso come faccio spesso – evidenzia Ilaria Corda, oristanese ma da 15 anni in città – dal titolo “Io e il mio Pigiama”, hanno parecchie persone, tra alcune di queste è scoppiata un pò di rivalità che ho lasciato perdere, poi sono arrivate le frecciatine, poi gli insulti da parte di una persona in particolare. Spazientita e delusa visto che il mio richiamo non è servito a niente, ho deciso di chiudere il concorso 6 ore prima della scadenza perché non voglio queste cose, non le tollero nella mia pagina e nella mia vita. Tra l’altro il numero minimo di partecipanti come da regolamento doveva essere di minimo 50 ma potevo chiudere un occhio e assegnare comunque i premi. Detto questo mi sono ritrovata la pagina e la posta privata piena di insulti e file audio improponibili tutti dalla stessa famiglia che non si è resa conto che si tratta di un Gioco, che non si vince un Miliardo, che ci sono cose ben più importanti e che la pagina la gestisco io e posso prendere qualsiasi decisione, che si deve leggere il regolamento ed è vietato insultare le persone pubblicamente davanti a 25.000 contatti, non penso di aver sbagliato, tutto qua. Non posso fare altri concorsi quindi? è questo il risultato? Si dice che in Sardegna sia difficile portare avanti le idee, fare le cose bene ma io non ci voglio credere! In genere le persone partecipano con simpatia ed entusiasmo, a me serve per farmi conoscere e la mia pagina in questi anni ha raggiunto 25.000 contatti, lavoro bene in Sardegna e non ho mai avuto problemi, ne con i colleghi ne con i contatti che mi seguono ma ieri sono rimasta allibita, la pazzia più totale in mezza giornata per vincere un servizio fotografico e un paio di infradito personalizzate? Ma questo genere di persone cosa potrebbero fare se ci fossero dei grossi premi in denaro? Oggi ci ho pensato bene, ho tanto materiale dalla mia per fare una denuncia di diffamazione online, una cosa pesante, ho pensato che questo episodio può ledere la mia immagine e la mia professione, il lavoro che ho fatto negli anni e faccio ancora oggi, che amo tantissimo e faccio con passione e non ho ancora preso una decisione, ho 90 giorni di tempo per farlo…ci penserò ancora su e penserò al prossimo concorso da postare sulla mia pagina». Tra le decine di screen shot dalla Fan Page della fotografa, Ilaria Corda, (molti dei quali mettono in risalto anche i penosi errori grammaticali dello stesso strampalato autore e di alcuni suoi seguaci) e parecchi file audio prontamente salvati e volgari, il noto personaggio nondemorde: il suo intento è forse riuscito (quello di non far “vincere” forse qualcuna della sua famiglia), ma dinnanzi ad altrettanti utenti che hanno espresso solidarietà alla promotrice del concorso, ha sicuramente mostrato il più scarso dei risultati: quello di dimostrare poco rispetto ed educazione equiparandosi al ridicolo come pochi. Chissà, forse la storia potrebbe anche alla Polizia Postale e finire in Procura, nel frattempo la fotografa ha tutte le conversazioni salvate e i messaggi audio pieni di volgarità a go go.










