Giampaolo Loy, noto come Gianni, ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di Garante delle persone detenute della Città Metropolitana di Cagliari. La decisione è giunta all’indomani della sentenza pronunciata dalla dott.ssa Anna Pintore, giudice monocratico della Sezione penale del Tribunale di Sassari, che ha condannato Loy per diffamazione nei confronti del prof. Giovanni Maria Uda, docente dell’Università di Sassari. Con una comunicazione formale, Loy ha rimesso il proprio mandato. La lettera, datata 20 maggio, è stata indirizzata a tre destinatari: al sindaco della Città Metropolitana, a Pietro Borutta, direttore della Casa circondariale “Ettore Scalas” di Uta, e a Domenico Arena, provveditore dell’Amministrazione Giudiziaria della Sardegna. “In conseguenza della sentenza, rimetto nelle sue mani l’incarico di Garante delle persone detenute della Città Metropolitana di Cagliari”, si legge. Loy, era stato designato con decreto dell’ex sindaco Paolo Truzzu nel 2024, subentrando all’avvocato Francesco Caput. Figura di spicco del panorama accademico, è stato professore ordinario di Diritto del lavoro presso l’Università di Cagliari, dove ha diretto anche il Master in Relazioni industriali. Nel corso della sua lunga carriera accademica e istituzionale, ha prodotto numerose pubblicazioni scientifiche, con particolare attenzione alla tutela delle categorie fragili del mercato del lavoro e al loro reinserimento. Tra queste, si segnala anche la voce “Lavoro dei detenuti” per l’Enciclopedia Treccani. Il suo impegno nel campo della giustizia e della rieducazione affonda le radici negli anni della formazione: ha collaborato con l’Istituto di rieducazione minorile di Cagliari, con il Servizio di assistenza sociale del Tribunale per i Minorenni e ha svolto attività di insegnamento per i giovani detenuti del carcere minorile del capoluogo sardo. Le dimissioni di Gianni Loy segnano la conclusione di un incarico esercitato con competenza e dedizione, in coerenza con una vita professionale orientata alla promozione dei diritti e alla dignità delle persone private della libertà.