Caso gastroscopia al Policlinico. Arriva la replica di Luisa Tronci, la donna visitata al Policlinico, alle dichiarazioni di Giuseppe D’Alia, responsabile del reparto di Chirurgia endoscopica del Policlinico di Monserrato. Le dichiarazioni della donna sono state pubblicate dalla figlia Anna Falqui su facebook. “Vorrei chiarire alcuni punti. Il dottor D’Alia purtroppo non era purtroppo presente durante il mio esame endoscopico che è avvenuta mentre ero perfettamente cosciente, non avendo avuto alcun effetto la sedazione praticatami dall’infermiere tanto che mi sono sistemata da sola “l’aggeggio” che mi teneva aperta la bocca. Dopo l’esame sono stata accompagnata nella sala d’aspetto nelle condizioni note (naso sanguinante, occhi gonfi e con ematomi già evidenti in stato di shock e impregnata delle mie urine). A questo punto mia figlia che mia accompagnava ha chiesto l’intervento del medico che mi aveva praticato al gastroscopia il quale mi ha fatto tornare dentro il reparto e sdraiare in un lettino di emergenza. Il medico è tornato a vedermi dopo una ventina di minuti chiedendo che “problemi avessi”, senza eseguire alcun controllo.
Avendo lamentato dolori al torace, alla schiena, alla mascella e al collo e alle braccia (conseguenza ragionevole del fatto di essere stata pressata e immobilizzata da due infermieri per tutta la durata dell’esame: oggi ho braccia, spalla, seno, viso cosparsi di ematomi e non soffro di fragilità capillare. La professionista con totale mancanza di garbo, si è limitata ad osservare “ma non le starà venendo un infarto”? dando poi incarico ai suoi collaboratori di eseguire un elettrocardiogramma, uscendo poi dalla stanza senza rivolgere parola alla sottoscritta. Solo allora, ad esame, effettuato e refertato (esito negativo) è comparso il dotto D’Alia che ha preso atto con stupore delle mie condizioni”.











