Da Cagliari direttamente a tutta la Sardegna, a livello di tappa, e poi chissà: l’Italia e, magari, la serata finale della prossima edizione di Miss Italia. Gaia Marini, 18enne cagliaritana, trionfa alla prima selezione del concorso che incorona la più bella di tutta la nazione. Studi classici, “sto per prendere il diploma internazionale a Dublino dopo tre anni di Siotto”, e una passione per le passerelle e i flash dei fotografi già datata: “Per Miss Italia ho fatto la mascotte, quando ero minorenne avevo altri ruoli, legati alla moda. Mi è piaciuto continuare anche perché nel gruppo Venus Dea di Maurizio Ciaccio si sente davvero un forte legame tra tutti. Miss Italia è uno dei pochi concorsi seri e nei quali non si giudica solo il fisico di una donna”, spiega la Marini.
“Ci sono ragazze brave nella danza o nello sport o nel canto, hanno tutte un grandissimo potenziale. Io faccio gare di latino americano, vado in palestra e amo la filosofia, ti apre la mente. Mi piace parlare in pubblico e riuscire ad analizzare le persone”, confessa la 18enne. “Da grande voglio fare la commercialista, come mio padre”. E la modella? “Mah, si vedrà, forse sarà un secondo lavoro o qualcosa da ricordare”. Ha diciotto anni, Gaia Marini, ma sa benissimo che in tanti vedono in Miss Italia un “classico” elogio del corpo delle donne e nulla più: “Certo, dev’esserci la bella presenza ma anche altro. Come si è visto anche nelle edizioni precedenti, se non si ha un po’ di testa si fanno figure imbarazzanti”. Ecco, vince la testa. Anche perché “la bellezza svanisce”.












