“E’ paradossale e insensato che il presidente Pigliaru e l’assessore Erriu tengano sotto ricatto la maggioranza e l’intero consiglio regionale minacciando le dimissioni. Abbiano davvero il coraggio di gettare la spugna, viste le condizioni in cui stanno portando la Sardegna”.
E’ il duro attacco del capogruppo regionale dell’Udc Gianluigi Rubiu sul prossimo approdo nell’aula di via Roma della riforma degli enti locali varata dalla giunta. Il partito centrista – capeggiato dal leader isolano Giorgio Oppi, con i consiglieri regionali Gianni Tatti e Giuseppino Pinna – si è riunito gli scorsi giorni ad Oristano per esaminare il disegno che revisiona le autonomie. All’assise hanno partecipato anche diversi sindaci dei centri isolani, con gli assessori municipali del gruppo centrista.
“Il quadro della riforma – spiega Rubiu – è desolante ed impietoso. La verità è che si tratta di un disegno inadeguato e pasticciato”. Da qui l’invito chiaro ai componenti dell’assemblea regionale: “La bocciatura del provvedimento”.
Tante le criticità sollevate dalla platea: “L’impianto della legge è totalmente carente perché – prosegue Rubiu – va a danneggiare i Comuni, con i piccoli centri che rischiano di essere totalmente declassati e cancellati, visto lo svuotamento dell’autonomia locale. E’ quindi necessario restituire la centralità ai Comuni, con risorse e funzioni adeguate. C’è poi un’egemonia di Cagliari e area vasta che schiaccia gli altri territori”. Epilogo scontato: “E’ una riforma che scontenta tutti – conclude Rubiu – grandi e piccoli centri, con la marginalizzazione dei Comuni”.











