Utilizza quel “doppio senso” che solo i sardi possono capire, per condire un attacco che, in parte, è scontato visto che arriva dalla parte politica opposta a quella che governa l’Italia. Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda boccia il Ddl Pillon e lo fa giocando sul cognome del politico leghista che l’ha scritto: “Almeno in Sardegna lo chiami in un altro modo, ci sono anche bambini”, dice, microfono alla bocca, dalla cima della scalinata di piazza Garibaldi. Presenti, contro il provvedimento legastellato, anche vari assessori e consiglieri comunali. Poca la politica presente, comunque, la maggior parte sono soprattutto sarde e sardi di qualunque età.
“È una vergogna il fatto che Pillon, da mediatore, voglia introdurre l’obbligo alla mediazione. È una grandissima corbelleria, e siccome uno degli slogan è ‘una risata vi seppellirà’, caro Pillon, una risata seppellirà te e il tuo provvedimento scandaloso. Sui diritti civili i Comuni sono stati tra i primi a introdurre i diritti civili, li invito ad approvare documenti contro il Ddl Pillon e ogni tentativo che tende ad intaccare la libertà delle donne e la loro tutela anche nei casi di violenza domestica”.










