Regole chiare e procedure amministrative semplificate. Sono questi, in sintesi, i risultati che le associazioni del comparto edile attendono dalla riforma dell’edilizia appena varata dalla Giunta regionale in modo da favorire la ripresa del settore delle costruzioni, uno dei comparti strategici dell’economia sarda, da anni in fase di recessione.
Per contribuire al raggiungimento di questi obiettivi, i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali del settore
(Ance, Cna, Confartigianato, Aniem e Legacoop) e quelli delle organizzazioni sindacali (Filca Cisl, Feneal Uil e Fillea Cgil) hanno stilato un documento con le loro proposte di modifica al disegno di legge (“Norme per il
miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione ed il riordino delle disposizioni in materia di urbanistica ed edilizia”).
Il documento è stato illustrato questa mattina a Cagliari nel corso di una conferenza stampa congiunta alla quale ha
partecipato anche l’assessore regionale all’Urbanistica Cristiano Erriu.
«Riteniamo apprezzabile e utile l’intenzione della Regione Sardegna di avviare un percorso di rinnovo delle norme in materia di urbanistica ed edilizia, ispirato a certezza e semplificazione anticipando alcuni principi cardine della nuova legge regionale per il governo del territorio», hanno spiegato i rappresentanti delle associazioni di categoria, esprimendo una valutazione sostanzialmente positiva sul provvedimento che – è stato sottolineato – va nella direzione della semplificazione delle norme in materia edilizia da sempre auspicata dalle organizzazioni del settore. «Tale processo di rinnovo, se si prende in esame l’insieme degli aspetti disciplinati dal DDL e se si perviene ad un corpo normativo equilibrato, avrà effetti diretti ed indiretti positivi sull’intero comparto delle costruzioni della Regione, decretando il passaggio da un regime di transitorietà e contingenza insito nella legge 4/2009, ideata per il rilancio del settore edile ed il miglioramento del patrimonio edilizio esistente, ad un regime di disposizioni stabile e duraturo».
I rappresentanti di Ance, Confartigianato, Cna, Aniem, Legacoop, Filca Cisl, Feneal Uil e Fillea Cgil hanno però evidenziato come alcuni aspetti del disegno di legge della Giunta siano stati già superati dai provvedimenti nazionali, dal Decreto del Fare a quello Sblocca-Italia appena licenziato dal Senato, che prevedono ulteriori semplificazioni che dovrebbero essere fin d’ora recepite nel testo proposto dalla Giunta regionale.
Proprio in considerazione dell’impatto che la nuova legge avrà sullo sviluppo dell’edilizia in Sardegna, le organizzazioni imprenditoriali e sindacali del settore delle costruzioni hanno segnalato alla Giunta alcune criticità, proponendo una serie di osservazioni finalizzate al miglioramento complessivo del testo, con l’auspicio che tali rilievi vengano tenuti nella giusta considerazione nella redazione del testo definitivo che sarà portato al vaglio del Consiglio regionale.












