Il terreno di Santa Barbara, il giornale on line e l’indagine per corruzione. Tra gli indagati nell’inchiesta che ha scosso le istituzioni regionali (con la Finanza che ha portato via pc e tablet dai palazzi della Regione), oltre al presidente della Regione Christian Solinas e il suo consulente Christian Stevelli, c’è anche Roberto Zedda, imprenditore cagliaritano, editore del quotidiano on line Youtg.net e titolare della Arionline, società che in passato ha sviluppato diverse collaborazioni con la Regione (Comunas, ecc). La procura cagliaritana sta verificando se esistono dei legami tra l’acquisto milionario da parte di Solinas di una villa in via dei Tritoni al Quartiere del Sole e una precedente compravendita immobiliare tra il Governatore e Zedda, imprenditore (che Solinas ha negato di conoscere al momento della trattativa) che aveva fornito (come scrive la giornalista Alessandra Carta su Sardiniapost) termoscanner ad alcune partecipate regionali e che aveva partecipato, assieme ad altre imprese, al project financing da 20 milioni di euro per la sanità nuorese.
L’imprenditore nel novembre 2020, poco prima che il presidente versasse il denaro alla famiglia Ciani per l’acquisto dell’immobile accanto al Poetto, aveva versato al numero uno di viale Trento 200 mila euro come caparra per l’acquisizione dei ruderi di un ex convento (valutato 500 mila euro) nella zona di Santa Barbara a Capoterra di proprietà di Solinas (se l’era accaparrato 18 anni prima per 50 mila euro), sul quale grava una servitù da parte dei frati (antichi proprietari dello stabile).
Ma la trattativa è rimasta sospesa e l’imprenditore nel 2021 ancora non aveva concluso l’affare: aveva cioè versato il denaro ma non era ancora entrato in possesso del terreno.
La vicenda salta fuori grazie a un’inchiesta giornalistica a firma di Andrea Sparaciari su “Il Fatto Quotidiano” e convince Solinas (nel settembre 2021) a difendersi pubblicamente con un post su Facebook: il Governatore spiegava che aveva deciso di mettere in vendita i ruderi di Santa Barbara “al fine di poter acquistare la mia nuova abitazione così come credo faccia la maggior parte delle persone comuni; tengo a precisare di aver conosciuto l’amministratore della società promissaria acquirente solo in occasione della sottoscrizione del contratto preliminare dinanzi al notaio”. Precisa cioè che non sapeva chi fosse Zedda al momento della vendita del terreno.
“L’atto definitivo”, aggiunge il Governatore nel post, “non è ancora stato stipulato perché la promissaria acquirente mi ha tempestivamente e formalmente richiesto via Pec un differimento del termine di ulteriori 3 mesi, che ho ritenuto di concedere rispondendo alla stessa con posta certificata e previa comunicazione al notaio rogante, nell’ambito di una normalissima contrattazione fra parti private”. Solo una questione di tempo dunque, spiega Solinas.
Un’altra tranche dell’acquisto salta fuori nel novembre scorso e l’ultima era prevista nel dicembre 2022. Ora la Procura di Cagliari ha deciso di fare chiarezza sulla vicenda e sta indagando: l’ipotesi di reato formulata dal pm è corruzione.











