Primo evento sabato 20 maggio a Quartu con una fiaccolata contro l’omofobia, il gran finale il 24 giugno con il Sardegna Pride a Cagliari, manifestazione annuale per le libertà e i diritti delle persone gay, lesbiche, transgender e queer, promossa dal coordinamento sardo delle realtà LGBTQIA+. Nel mezzo, tantissimi eventi, quelli presentati dall’Arc, per la Queeresima 2023. La presentazione ufficiale è avvenuta a Quartu, alla presenza del portavoce Arc Carlo Cotza, del sindaco Graziano Milia e dell’assessora alla Pubblica Istruzione Cinzia Carta. Come si legge nella pagina Facebook dell’associazione, “I diritti civili e sociali non sono mai acquisiti per sempre e spesso richiedono una costante vigilanza e difesa per essere preservati nel tempo e per essere ampliati a tutte le persone. Anche quelli fondamentali, sanciti dalle costituzioni e dalle leggi, e perfino nei paesi apparentemente più avanzati, possono essere messi in discussione e limitati in periodi di crisi politica o di pressione economica. In questi momenti diventa ancora più difficile il dialogo per il progresso e l’inclusione di quelle parti di popolazione escluse e discriminate. La lotta deve essere un processo continuo e dinamico, che richiede un impegno costante da parte della cittadinanza e delle organizzazioni politiche e culturali. L’avanzare in questo periodo storico delle destre e delle riemergenti forme di fascismo in molte parti del mondo, deve essere motivo di preoccupazione per tutte le persone che credono nei valori della democrazia, dell’uguaglianza e dell’inclusione, e ci deve mettere all’erta e spronare a non abbandonare le nostre battaglie ma, anzi, a intensificarle in ogni ambito della società civile. Se in Italia e in Sardegna questa è una minaccia quotidiana (che purtroppo sta diventando concreta non solo con annunci propagandistici, ma con atti di governo), basta portare lo sguardo oltreconfine per renderci conto che in tanti paesi l’odio e la discriminazione sono parte integrante del discorso pubblico e governativo: Russia, Polonia, Ungheria, per citare i nostri vicini; Iran, Arabia Saudita, Afghanistan e tanti altri per parlare della situazione mondiale”.
“L’allerta dunque deve essere alta e le rivendicazioni, della comunità Lgbtqai+ e di tutte le minoranze e le persone marginalizzate, non solo devono continuare ma anche alzare il tono, e questo è importante per chiunque indipendentemente dall’identità di genere, orientamento sessuale, etnia, religione o condizione socioeconomica. Scendere in piazza e protestare quando necessario è un diritto fondamentale che deve essere protetto, ma è altrettanto importante che ogni individuo si senta coinvolto e responsabile nella creazione di una società più giusta ed equa. Impegnarsi per coinvolgere le persone in dibattiti, incontri e rassegne è un modo per costruire una base solida di consapevolezza e partecipazione democratica: i processi dell’educazione e dell’autoformazione non devono mai fermarsi, poiché la democrazia richiede un impegno costante per combattere l’ignoranza, la disinformazione e l’indifferenza. La democrazia è davvero tale solo se vissuta e coltivata continuativamente, attraverso un impegno costante per coinvolgere l’intera società. Per tutti questi motivi abbiamo pensato fosse giusto dedicare l’edizione 2023 di Queeresima al tema delle oppressioni, delle repressioni e alle strategie di lotta contro ogni forma di fascismo”, annunciano dall’Arc, nel lanciare un appello pubblico: “Ci rivolgiamo dunque a voi, associazioni, gruppi, circoli affinché possiate ragionare sulla presentazione di un libro, di un film, organizzare un dibattito politico, culturale o di qualsiasi altro genere che abbia a cuore la lotta contro ogni forma di fascismo e la difesa dei diritti dalle oppressioni e delle repressioni, che saremo ben felici di inserire nel nostro calendario di iniziative”.