“Castiadas e Villasimius, uccelli uccisi con sofferenza atroce: Sud Sardegna maglia nera nel bracconaggio”

Per la maggior parte degli uccelli invece non si è potuto fare altro che constatarne impotenti la morte, avvenuta con sofferenza tra estremi vani tentativi degli animali di liberarsi dall’abbraccio mortale delle maglie. Oltre ai desiderati tordi anche pettirossi, merli, ghiandaie, rapaci ed altri uccelli muoiono intrappolati nelle reti. Un bracconiere è stato individuato e segnalato ai Carabinieri. Guardate il VIDEO della liberazione di un tordo


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Nel mese di dicembre LAV ha condotto perlustrazioni ed attività di contrasto al bracconaggio nella Sardegna Meridionale, in particolare nel territorio a sud-est tra Villasimius e Castiadas, dove i volontari hanno individuato e smantellato una decina di postazioni di reti per uccellagione, liberando diversi animali . Per la maggior parte degli uccelli invece non si è potuto fare altro che constatarne impotenti la morte, avvenuta con sofferenza tra estremi vani tentativi degli animali di liberarsi dall’abbraccio mortale delle maglie. Oltre ai desiderati tordi anche pettirossi, merli, ghiandaie, rapaci ed altri uccelli muoiono intrappolati nelle reti. Un bracconiere è stato individuato e segnalato ai Carabinieri.

La Lav sostiene: “La pratica del bracconaggio è crudele e distruttiva, finalizzata alla soddisfazione di uno sfizio di gola. Un vizio che causa lunghe agonie e morte spesso spezzando un lungo e faticoso volo migratorio di migliaia di chilometri. Retaggi anacronistici non compatibili con una nuova sensibilità etica e la scelta di una alimentazione esclusivamente vegetale in aumento tra i cittadini europei.

La Sardegna meridionale è uno dei 7 Black Spot italiani per il bracconaggio individuati dal Ministero dell’Ambiente: una maglia nera che la nostra isola indossa ed alimenta l’ immagine già diffusa dei sardi crudeli con gli animali.

Aggiungiamo anche il bracconaggio destinato alla cattura di cinghiali e cervi che strazia ed uccide coi lacci centinaia di ungulati, ma anche volpi e cani sfortunatamente incappati in queste trappole silenti e micidiali. Il tutto con un’attività venatoria parallela e contemporanea per 4 mesi all’anno che si aggiunge a minare e decimare la nostra fauna selvatica.

In vista delle ormai imminenti elezioni Regionali in Sardegna LAV invita la prossima giunta regionale ad attivarsi con politiche e misure efficaci per contrastare questo fenomeno. Chiediamo che vengano intraprese e sostenute iniziative atte a valorizzare e far conoscere queste zone che hanno grandi potenzialità per il turismo escursionistico e naturalistico, ora poco frequentate ed appannaggio esclusivo dei bracconieri, tra mare e montagna in mezzo ai colori ed ai profumi della macchia mediterranea”.


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