Nel 2008 ammazzò il fratello per un’eredità. Il corpo di Giancarlo Pani, 64 anni, fu trovato tre giorni dopo seminudo e completamente tumefatto dalle violenti percosse nella sua casa, in via Eleonora d’Arborea. A scoprire il cadavere era stato il fratello minore Enrico Pani. Gli indizi di colpevolezza fin dal principio portarono a lui. Secondo gli inquirenti nell’ultimo anno l’uomo aveva fatto forti pressione al fratello per vendere l’appartamente da loro ereditato e dove viveva.
“Le indagini – secondo quanto spiegano in una nota carabinieri del nucleo radiomobile di Cagliari – confermavano il rancore fra i due fratelli, che Enrico negava, asserendo inoltre di andare perfettamente d’accordo con il fratello. Con vari tentativi di depistaggio, ha sempre negato di aver contattato telefonicamente il fratello tre giorni prima del rinvenimento del cadavere, cosa che invece emergeva dai tabulati telefonici come ultima conversazione telefonica effettuata.”
Pani fu condannato nel 2015 in primo grado con rito abbreviato, nel 2016 in secondo grado. La conferma della sentenza in cassazione alla pena di 10 anni di carcere e tre mesi di libertà vigilata, arriva oggi. Per Enrico Pani si sono aperte dopo 9 anni le porte del carcere di Uta.











