Tagli alla sicurezza, ai servizi per il cittadino: questo pomeriggio, il Sindacato Autonomo di Polizia, assieme ai sindaci delle zone colpite dalle sforbiciate imposte dal Governo, manifesteranno il loro disappunto a partire dalle ore 16, a Cagliari, dinnanzi al Consiglio regionale, dove tra l’altro, si discuteranno due mozioni su questi argomenti e sulla chiusura degli uffici prefettizi ad Oristano: «Con la legge Madia di agosto, che ha dato delega all’Esecutivo per la riorganizzazione della Pubblica Amministrazione- scrive in una nota il segretario regionale del Sap, Gian Cosimo Masala – si stanno concretizzando le pessime intenzioni del Governo Renzi, nel dare atto ad una serie di forti tagli alle Forze di Polizia ed alle istituzioni che danno un servizio ai cittadini. Quest’assurda azione di spending review, fortemente criticata dal SAP a partire da marzo 2014 (quando il Governo annunciò la chiusura di 267 uffici di Polizia), è proseguita ininterrottamente sino ad oggi con centinaia di interviste, agenzie ed articoli di stampa, subito dopo il Congresso Generale che ha eletto Gianni Tonelli quale Segretario Generale. La legge Madia prevede un congelamento dell’attuale organico con 43.000 unità complessive e 18.000 unità nella sola Polizia di Stato».
LA CHIUSURA AD ORISTANO. Le conseguenze sono note a tutti, al momento e solo per ora, è prevista la chiusura di 23 Prefetture, tra cui Oristano, ed il declassamento di altrettante Questure nelle medesime sedi. Il cittadino non si è ancora reso conto del danno che subirebbe in termini di servizi a lui resi e sicurezza del territorio dove abita. Giusto per dare un’idea si deve sapere che una Questura, seppur minore come quella di Oristano prevede un organico doppio rispetto ad un ufficio di rango minore qual è il Commissariato, dunque è chiara la diminuzione di controllo che subirà il territorio. Tutto ciò avviene nel momento peggiore, ossia quando continuano a pervenire minacce terroristiche e si intensifica il fenomeno dell’immigrazione dall’Africa, senza purtroppo avere, per contro, strumenti legislativi ed uomini per tenere sotto controllo tali eventi perturbatori dell’ordine e della sicurezza pubblica.
POLFER CAGLIARI. Dura la posizione del Sap che afferma: «La carenza di organico comporta ad esempio la chiusura della Polizia Ferroviaria di Cagliari negli orari serali e notturni, la chiusura di Commissariati ed il ridimensionamento della Polizia Postale (per contro abbiamo l’impennata dei crimini informatici) o turni massacranti per i colleghi impegnati per gli sbarchi dei profughi. Con la sicurezza non si scherza! Qui in Sardegna, soprattutto all’interno, ci sono voluti lunghi lavori parlamentari e di intelligence per sconfiggere fenomeni quali il banditismo ed i sequestri di persona. Tutto questo grazie al potenziamento degli apparati investigativi ed al presidio del territorio; vogliamo cancellare questa conquista abbassando la guardia per favorire il riacutizzarsi della criminalità? Oggi al Consiglio regionale si discutono due mozioni presentate da centro sinistra e centro destra per ribellarsi a questo progetto di smantellamento dei presidi dello Stato sul territorio, in particolare si discuterà del problema di Oristano, che verrebbe retrocessa agli anni ’70, ma si badi bene che il problema politico non riguarderà solo tale provincia ma tutto il territorio sardo. I nostri politici hanno l’obbligo morale ed istituzionale di difendere la nostra regione e tutti gli insediamenti che lo Stato vi ha collocato».
L’ECO DEL MALCONTENTO. «Il SAP continuerà senza sosta – afferma sempre Gian Cosimo Masala, Sap Regionale – a chiedere alla politica di non dimenticare le dinamiche che avevano condotto all’istituzione di diversi uffici di polizia e presidi dello Stato in funzione della vastità e dei problemi dell’Isola. La difficile situazione legata ai sequestri di persona (uno dei peggiori reati del nostro ordinamento giuridico), alle rapine che imperversavano sul territorio, nonché la frequentazione delle coste da parte di personaggi in vista nel mondo economico -possibili bersagli della criminalità organizzata- avevano, dopo lunghe esperienze, portato al potenziamento dell’apparato sicurezza, al fine di garantire lo sviluppo del territorio e gli investimenti. Per tutto questo ci opporremo ai tagli coinvolgendo il cittadino-elettore per tutelare i suoi diritti. Apprezziamo l’impegno, ma il Ministero dell’interno, in controtendenza ai tagli alla sicurezza, il 17 settembre ha presentato un disegno di legge per garantire l’incremento di sicurezza e decoro urbano, con l’innalzamento di pene per chi turba l’ordine pubblico, ruba o insozza le nostre case. Chi garantirà l’applicazione di tali norme se si tagliano e dimezzano le forze di polizia e le istituzioni in genere in alcune province? Come ha detto il nostro segretario Tonelli nelle future leggi dovranno prevedere l’auto-denuncia da parte dei criminali, perché anche con tutto il nostro impegno se ne prenderanno sempre meno. In questi quattro giorni in giro per la Sardegna faremo bene il punto sulla situazione, per esternare tutta la nostra contrarietà nella manifestazione generale nazionale già organizzata per il 15 ottobre a Roma, con le altre forze di Polizia ed i Vigili del Fuoco». (Alessandro Congia preprod.castedduonline.localmente.it )










