Cagliari, scontro sui decibel: “Zedda ignora il rumore dei locali”

Scontro aperto sui locali e sul rumore a Cagliari. Braccio di ferro nel dibattito all’Exmà tra i titolari dei locali e gli abitanti della Marina che attaccano il sindaco: “Zedda non ci risponde neanche, i bambini del centro storico rischiano di ammalarsi. Ma ora serve un patto con noi residenti e voi commercianti”. Sandro Mascia: con i doppi vetri il rumore non si sente, i locali hanno salvato la Marina


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Scontro aperto sui locali e sul rumore a Cagliari. Braccio di ferro nel dibattito all’Exmà tra i titolari dei locali e gli abitanti della Marina. Marco Marini del comitato “Rumore No Grazie” attacca: “Speravo di incontrare qui il sindaco di Cagliari, che ha ricevuto dal nostro comitato circa 80 lettere lasciate cadute nel dimenticatoio. mai una risposta, mai un dialogo: Zedda rimane nel suo pugno vuoto e non si confronta con chi ha capacità e idee. Noi non siamo contro tutto. Immaginiamo a mezzanotte una strada deserta nel centro di Cagliari, e mettiamo un tavolo con 4 persone sedute. Due persone parlano, ognuno raggiunge 65 decibel. Beh, il limite massimo imposto dal Comune è di 45 decibel. Questi sono i numeri, non le chiacchiere. Il bambino che dorme nel palazzo di fronte a quel tavolo, non può prendere sonno e si trascinerà nella vita malattie gravi e invalidanti. Non si scherza con la salute della gente, il rumore è anche causa di morte. Ma ci vuole un patto solido per il bene della città, è necessario un accordo”. 

Aumentano i turisti a Cagliari ma diminuisce il tempo di permanenza in città: “Per questo è fondamentale la vitalità del centro storico, serve un’offerta migliore – dice invece Maurizio Orgiana, titolare di Hostel Marina – ci sono tantissimi nuovi turisti ad esempio dalla Polonia. Non possiamo sprecare questa occasione”. Carla Dessì, residente di piazza Yenne invece replica al comitato: “Sono felicissima che la zona sia viva e ho sempre dormito nonostante il rumore dei locali, e sono sempre rientrata a casa da sola in piena sicurezza in una città che mi piace molto così com’è”. Sandro Mascia, titolare del Cafè Barcellona, rivela: “Per 70 anni la mia famiglia non ha mai avuto problemi col quartiere, ora il comitato ci ha portato a giudizio. ma il Giudice ha detto che il rumore non viene dai locali, ma dai giovani che sino alle 7 del mattino fanno schiamazzi. Nel 1969 alla Marina c’erano risse, bisognava difendersi con il porto d’armi. Negli anni Ottanta venti miei conoscenti alla Marina sono morti per droga, mia madre fu scippata e una donna morì di infarto dopo un furto. Ora invece si può circolare, adesso si sta bene grazie all’investimento dei locali. Dove il territorio è vissuto scompare la delinquenza. Con i doppi vetri il rumore non si sente. Ci vuole collaborazione tra operatori e residenti”. 


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