Dove è cominciato la situazione non è ancora perfettamente “calma”, e dove deve iniziare si devono fare i conti con i tanti rifiuti portati dai non residenti. A San Benedetto, in metà Fonsarda, a Sant’Elia, nel viale Sant’Avendrace e in tutto il centro storico la “rivoluzione” legata al ritiro della spazzatura è ancora al palo. L’ultimo step oltre un mese fa, poi il silenzio totale. Dal Comune non sono più arrivati annunci, tutto tace. E le uniche voci che si sentono, abbastanza forti, sono quelle dei cittadini che lamentano disagi e disservizi. Mastelli rubati e denunce “lumaca” da dover fare per riaverli, “gare” del lancio del rifiuto nei cassonetti ancora presenti in città, e c’è spazio pure per un curioso pagamento “extra”. Sì, perché se la promessa del Comune troverà poi attuazione, il risparmio sulla Tari sarà realtà solo a fine 2019. Nell’attesa, servono soldi in più anche per la “custodia” dei maxi mastelli condominiali.
In molti palazzi, infatti, non c’è uno spazio per custodirli. E i condomini sono costretti a pagare un tot a una delle ditte private già in azione da mesi. Come funziona? I cinque contenitori “formato palazzo” vengono portati in questo o quel deposito e piazzati sull’uscio del portone dei palazzi quando arriva il giorno indicato per la raccolta. Un giorno cartone, un giorno plastica, poi umido e indifferenziato. Un via vai settimanale di maxi mastelli, con i costi che toccano anche quota dieci euro a persona.










