Chissà quanti, giovani e non, se la ricordano per i sorrisi che dispensava ai tanti che, soldi tra le mani, ottenevano in cambio gettoni per l’autoscontro e le giostrine. Genoveffa Spagnoletti, la mamma del parco giochi Roccia del Poetto, aperto mezzo secolo fa insieme al marito Angelino, scomparso nel 1994, non c’è più. Il cuore della donna, malata da tempo, si è fermato venerdì scorso al Policlinico di Monserrato, dov’era ricoverata “per problemi respiratori. Aveva subìto due operazioni per un tumore alla vescica, ma non si era mai voluta fermare. Sino all’ultimo è sempre stata presente, alle casse del parco giochi, insieme alle sue sorelle”, racconta uno dei nove figli della donna, Roberto Roccia. “Mamma, nella vita, ha lavorato tanto nel circo Sardegna, dove ha anche conosciuto il suo futuro marito. Insieme, poi, hanno deciso di aprire il parco giochi al Poetto. Siamo stati itineranti, partecipando anche a tante sagre per circa un decennio, col luna park siamo stati a Carbonia, Carloforte, Decimomannu, Serrenti e Villasor”.
“Per decenni, anche grazie all’aiuto di mamma, abbiamo tenuta aperta la sala giochi, le giostrine per bambini, i tappeti elastici, l’autoscontro, il tiro a segno e la sala giochi interna”. L’ultimo commosso saluto a Genoveffa Spagnoletti è avvenuto due giorni fa, nella chiesa della Beata Vergine della salute di viale Poetto.










