Presidio in piazza del Carmine davanti alla sede del Tar organizzato dal comitato Contro la Rmw. L’appuntamento è mercoledì 22 gennaio, alle 10, l’occasione è la giornata dell’udienza del tribunale amministrativo della Sardegna che si esprimerà sulle autorizzazioni “illegittime” (per i manifestanti), concesse per l’espansione della fabbrica in Sardegna. Per chiedere l’accertamento delle illegittimità di queste decisioni e il loro annullamento, sette diverse organizzazioni, sostenute da innumerevoli altre, hanno presentato due ricorsi al TAr e uno al Presidente della Repubblica.
“Approfitteremo di questa occasione per denunciare e documentare ancora una volta l’attività di un’azienda che non conosce crisi e per ricordare che le norme e le leggi esistenti devono essere rispettate da tutti, anche dalle multinazionali” scrive il comitato che annuncia battaglia. “A dispetto della tanto sbandierata crisi, RWM Italia S.p.a., la fabbrica di ordigni che opera nei comuni di Domusnovas e Iglesias, è più che mai attiva – spiegano. Per ora l’azienda ha lasciato a casa una parte dei lavoratori interinali “somministrati” dalle agenzie, misura ampiamente prevista e preannunciata nei suoi bilanci e prevista dagli accordi sindacali, ma non ha affatto rinunciato ai suoi piani di espansione. Il piano di ampliamento di RWM Italia S.p.a. procede celermente, senza nessuno scrupolo e senza incontrare ostacoli, infischiandosene dell’articolata normativa a tutela della salute, della sicurezza e dell’ambiente, che viene sistematicamente aggirata e talvolta ignorata, con la colpevole acquiescenza delle amministrazioni competenti. I nuovi reparti, destinati al raddoppio della produzione di esplosivo di tipo PBX e degli ordigni con esso caricati sono ormai in avanzato stato di realizzazione, mentre imponenti scavi e sbancamenti hanno stravolto la morfologia della vallata. Dopo l’esonero dalla necessità di una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) decretata dalla Regione Sardegna un anno fa, sono iniziati anche i lavori per la costruzione del nuovo poligono per test esplosivi, il “Campo Prove R140”, che procedono
dal rischio di incidenti rilevanti. Intanto i procedimenti giudiziari fanno il loro corso, con estrema lentezza, mentre i lavori di
ampliamento della fabbrica di bombe procedono con grande rapidità; rischiamo di trovarci di fronte al fatto compiuto”.









