Cagliari, le mamme del Microcitemico vanno contro l’Asl: “I nostri figli curati grazie all’intervento dei carabinieri”

Non ci stanno, le giovani madri dei bambini malati di tumore e costrette, ieri, a chiamare il 112 per l’assenza di anestesisti. Alessandra Contini: “Terapia salvavita fatta dopo l’arrivo dei militari, sanità in rovina per ragioni politiche”. Cinzia Gallus: “Arrivata da Olbia per le cure del mio piccolo, vivo mesi da incubo: i nostri bimbi vivono situazioni gravissime sulla loro pelle”. GUARDATE le VIDEO INTERVISTE


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Le mamme del Microcitemico di Cagliari, quell’ospedale scorporato due anni fa dal Brotzu e all’interno del quale, negli ultimi mesi, si annidano più problemi che situazioni tranquille, non ci stanno, e replicano duramente alla verità dell’Asl: “Nessuno stop alle cure, cortocircuito di comunicazione con le famiglie”. Altro che cortocircuito, però. Le testimonianze raccolte di chi ha chiamato, ieri, i carabinieri, fanno scoppiare un mega incendio. Alessandra Contini, 37 anni, è di Abbasanta ma da qualche tempo vive in una struttura attrezzata a Cagliari, proprio per poter curare la sua bambina di un anno e mezzo affetta da una leucemia linfoblastica: “Ieri doveva fare una rachicentesi medicata e il riposizionamento del catetere venoso centrale, necessario per tutte le terapie. Ho chiamato il 112 perchè sino all’ultimo non c’erano certezze. Sono arrivata alle 7, ci hanno portate al Brotzu e sino alle 9:30 c’era un grosso punto interrogativo. Solo dopo che i carabinieri sono andati alla direzione sanitaria si è smosso qualcosa, e la mia piccola è stata operata alle 11.50”. Mancavano davvero gli anestesisti pediatrici? “I nostri non ci sono perchè sono in malattia, ma comunque dall’ospedale ci hanno detto che non sapevano che ci fossero delle procedure previste, sappiamo benissimo che non è andata così. Non tutti, forse, sanno che si tratta di terapie salvavita con una scadenza e un’urgenza. I nostri bimbi non possono aspettare i comodi di altri che non trovano un solo anestesista pediatrico. È una vergogna, tutto il personale del Microcitemico di Cagliari è eccellente, mi dispiace tanto che lo stiano mandando in rovina per colpa di ragioni burocratiche e politiche. Lo scorporo fatto non ha senso, ci rimettono solo i pazienti. L’Asl dice che ciò che è accaduto ieri non è vero? Per loro fa comodo dire che è tutto risolto, tanto non sono in gioco le vite dei loro parenti”.
Ha invece macinato tantissimi chilometri, da Olbia a Cagliari, Cinzia Gallus, 33 anni. Il suo bimbo a tre anni e una brutta leucemia: “Avevo l’appuntamento aperto dalle otto, non c’era l’anestesista pediatrico. Anche a me hanno detto che avrebbero fatto solo due delle sette procedure previste. E nelle cinque saltate rientrava anche mio figlio”, racconta. “Ho chiamato i carabinieri, solo dopo, ripeto, solo dopo il loro intervento ci è stato detto che potevamo andare al Brotzu per fare effettuare ai nostri figli gli interventi previsti. Si tratta anche di assumere farmaci salvavita, i tempi devono essere sempre stretti e urgenti. Da mamma sarda dico che sono molto delusa dalla sanità”, prosegue. “Io e mio figlio stiamo vivendo un incubo da quattro mesi, i medici e tutto il personale del Microcitemico sono eccellenti, ma manca qualcosa”. E di chi è la colpa? “La sanità sta cadendo in basso, le colpe vanno ricercate in alto, e aggiungo che mi interessa solo il fatto che i nostri figli si trovino in situazioni gravissime”.


In questo articolo: