Cagliari, la rabbia in via Sassari: “No ai tavolini, in emergenza Covid distanze non rispettate: ostaggi della movida selvaggia”

Esposto denuncia al Comune di residenti, commercianti e titolari di bed and breakfast: “Per noi è enorme il danno personale e familiare in quanto ostaggi di Movida Selvaggia, succubi nel dover sottomettere i nostri ritmi di vita ai diritti altrui, in dispregio del diritto privato di ciascuno. Qui non si tratta di salvare una strada dall’andazzo generale sub urbano, ma di salvare la faccia di una città che ormai ha poco a che fare con l’Europa”


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Cagliari, la rabbia in via Sassari: “No ai tavolini, in emergenza Covid distanze non rappresentate: qui è un disastro”. Durissimo esposto denuncia al Comune di un comitato di residenti, commercianti  e titolari di bed and breakfast in via Sassari: “Viene estesa l’attività di bar e ristoranti mentre noi viviamo nel degrado più totale, gli appartamenti sono deprezzati e gli alberghi sono ko: il Comune fermi tutto”. Questo l’appello che il portavoce del comitato Walter Farneti presenta in questa petizione al Comune, con tutte le firme a corredo. “I sottoscritti cittadini, residenti o titolari di attività commerciali o di B&B in via Sassari esprimono il loro totale dissenso in merito alla decisione di estendere la sistemazione di tavolini all’aperto nel tratto compreso tra il Corso Vittorio Emanueìe e via Mameli”.

Le motivazioni del no secco ai tavolini e all’assist del Comune ai ristoranti, anche loro peraltro alle prese con l’emergenza Covid? Molto semplice, secondo i firmatari in via Sassari dell’esposto al Comune: “Il quartiere di Stampace. La Regione di Marina, Sardegna ha riconosciuto già nel 2016 il quartiere di Starnpace in emergenza sanitaria.  Il degrado in cui versa il centro storico in ordine a pulizia, ordine pubblico, superamento dei limiti acustici imposti è sotto gli occhi di tutti. Poi denunciamo la mancanza dell’osservanza da parte dei responsabili delle attività cli ristorazione all’aperto delle norme di distanziamento sociale come previsto a livello nazionale per la tutela della Salute Pubblica, con i contagi in ripresa. Ma soprattutto segnaliamo il conseguente danno alle attività alberghiere e di B&B che già hanno sofferto e soffrono di una drastica caduta della presenza turistica, che penalizza tutte le attività commerciali che non rientrano nel ventaglio privilegiato dei soli ristoratori, baristi, gelatai, pizzaioli, ecc. Ma va sottolineato anche il danno patrimoniale per la perdita di valore dei nostri appartamenti, difficilmente appetibili in strade degradate, sporche, chiassose e insicure. Per noi è enorme il danno personale e familiare in quanto ostaggi di Movida Selvaggia, succubi nel dover sottomettere i nostri ritmi di vita ai diritti altrui, in dispregio del diritto privato di ciascuno. Qui non si tratta di salvare una strada dall’andazzo generale sub urbano, ma di salvare la faccia di una città che ormai ha poco a che fare con l’Europa”.

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