Cagliari, la prima Settimana Santa dopo il buio del Covid: la processione dei Misteri commuove la città

I riti riconquistano la città dopo i due anni di stop a causa dell’epidemia. Gli Artieri con la statue del Lonis in spalla hanno raggiunto 7 chiese dei vecchi rioni attraversando il cuore del capoluogo. Tanti i fedeli al seguito


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Dopo due anni di stop per il Covid riecco le processioni della Settimana Santa.  Nel pomeriggio gli Artieri di San Michele, accompagnati da membri delle arciconfraternite e da un folto gruppo di fedeli, hanno attraversato le vie dei 4 rioni storici col corteo dei Misteri del Martedì Santo.

Con alla testa i tamburini e la “croce degli attrezzi” dell’antico sodalizio stampacino, la processione ha raggiunto sette chiese dei vecchi rioni portando i simulacri del Lonis: l’Agonia nel Getzemani, il Cristo catturato, il Cristo flagellato, l’Ecce Homo, la Salita al Calvario, il Cristo Crocifisso, un penitente che impersona il Cireneo trasportando a spalla una grande croce nuda di legno nero e la Madonna Addolorata.

Partenza Chiesa di San Michele, via Azuni, via Sant’Efisio fino alla chiesa di Sant’Efisio. Poi nuovamente  via Azuni, e ingresso nella chiesa di Sant’Anna. Quindi piazza Yenne, via Manno per la tappa nella chiesa di Sant’Antonio. Poi la salita a Castello lungo via Mazzini, via De Candia, Porta dei Leoni, via La Marmora, vico II La Marmora e piazza Duomo per lo stop in Cattedrale. Il corteo ha continuato in via Fossario, via Cannelles, via De Candia, Porta dei Leoni, via Spano, via Mazzini, piazza Costituzione per entrare a Villanova in via Sulis e piazza San Giacomo per la tappa nella chiesa di San Giacomo. Di nuovo Sulis, piazza Costituzione, viale Regina Margherita e l’entrata alla Marina in via San Salvatore da Horta per la tappa nella chiesa di Santa Rosalia, infine il rientro a Stampace lungo via Torino, via Manno, piazza Yenne, via Azuni, via Ospedale per l’ultima tappa nella chiesa di San Michele.

La processione dei Misteri del Martedì Santo che risale al XVII secolo. La tradizione si interruppe nel dopoguerra e fu riavviata nel 2005 grazie al padre gesuita Francesco Botta. E sotto padre Enrico Deidda fu emesso il decreto di rinnovata erezione della Congregazione Mariana degli Artieri che nel 2007 si è dotata di un nuovo Statuto di venti articoli che ne regola l’attuale vita associativa, approvato definitivamente nel 31 luglio 2008.

(Foto di Davide Loi)

 


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