È ancora scossa Clara Pili, la presidentessa del settore Turismo della Confindustria meridionale della Sardegna vittima di una bruttissima e gravissima intimidazione. Qualcuno, nel cuore della notte, ha incendiato la sua automobile in via Malpighi, proprio sotto le finestre della casa nella quale vive con il marito Simone e i loro due figlioletti. “L’auto è completamente distrutta, è stato un risveglio da incubo. Chi ha agito ha prima spaccato il vetro posteriore e poi ha lanciato dentro della diavolina, come mi hanno detto anche gli inquirenti”. Denuncia in questura già presentata, la 43enne a capo della Kama srl – società che si occupa di imbastire eventi e congressi – è comunque battagliera e decisa: “Non ho mai ricevuto nessuna minaccia, spero che non si tratti di un atto rivolto a me. Ho sempre lavorato con sacrificio, magari posso aver fatto qualcosa di non gradito con le persone con le quali interagisco, ma credo sempre in ciò che faccio e la mia passione nel farle rimarrà immutata”.
Insomma, nessuna avvisaglia per un gesto che potrebbe sia essere quello fatto da un balordo sia qualcosa di più grave: “Lo stabiliranno gli inquirenti”, dice la Pili. Per due anni ha diretto un salone di estetica dentro lo stabilimento balneare Il Lido, poi l’ha chiuso “e alcuni dipendenti sono stati licenziati. Non hanno gradito il licenziamento, e ho due udienze già fissate a novembre e gennaio”. Una possibile vendetta? “Non lo so, ma nessuno mai mi farà cambiare le modalità con le quali agisco”.











