La Filosofia indiana è stata il primo passo che ha mosso Gianfranco Bertagni, ieri, al Teatro ArcoStudio di Cagliari. Il docente dell’Università di Bologna ha inaugurato così la prima Scuola di Filosofia Orientale della città, conciliando l’attenzione dei presenti grazie a un momento di meditazione. Lo scopo è aprire la mente dell’individuo grazie a dottrine culturali che non appartengono all’Occidente, agli insegnamenti tradizionali.
«Coscienza di sé intesa come pensiero di sé è il problema – ha esordito Bertagni – Se ci facciamo caso, gli attimi più intensi della nostra esistenza sono stati quelli in cui eravamo dimentichi di noi stessi. In realtà lo facciamo quotidianamente, pensiamo continuamente a chi siamo. È un vivere all’insegna delle definizioni concettuali e quindi dentro una prigione: c’è sempre un dirsi come siamo fatti, quali caratteristiche ci compongono. Non c’è mai un krishna mundi, una novità. Siamo nel al nostro recinto».
Sentirsi, invece, sbaraglia ogni possibile pensiero, ma come ci si arriva? Attraverso la conoscenza di sé. “Conosci te stesso” rammentava il frontone del famigerato tempo di Atene: «Si tratta di scoprire la nostra “macchina”, quindi l’intero apparato che ci compone, dalla sfera fisica a quella psichica, senza alcuna scissione. Sono fondamentali le dinamiche con cui gli strati del nostro corpo comunicano tra loro. Cominciamo a osservaci: avviene a un certo punto, quasi fosse una grazia, un salto. Relativamente alla pratica che stiamo sviluppando, si sente quella Presenza che è nascosta all’origine, dietro la nostra macchina. Una presenza silenziosa alla quale non possiamo dare nome, che non ha insegnamenti e che precede il “culturale” – ha concluso il professore – Quando approdiamo a essa, però, manifesta la sua densità». La prossima lezione sarà incentrata sul Buddhismo e si terrà domenica 13 novembre, ancora nel teatro. Per iscriversi è necessario contattare l’Associazione “Il Grimorio delle Arti” a [email protected]











