Donne, per la maggior parte – ma anche una “pattuglia” di uomini -, associazioni femministe, sindacati e partiti di centrosinistra. Tutti contro il Ddl Pillon, la riforma su affido condiviso e separazione firmata dalla Lega e appoggiata dal partner di governo, il Movimento 5 Stelle. Tanti gli slogan, da “bambini, non oggetti” a “libere di gestire le proprie vite”, ma anche richiami all’ “antifascismo”.
“Ci vogliono riportare indietro di cinquant’anni, dopo tutta la fatica che abbiamo fatto per conquistare una nostra libertà”, spiega Diletta Mureddu, del comitato sardo “No Pillon”. Una partecipazione, almeno numericamente, un po’ più bassa rispetto alle altre grandi città italiane. Le promotrici dell’evento annunciano anche “la richiesta di un referendum nella disgraziata eventualità che la legge venga approvata”









