Nelle sale lettura della Mem di Cagliari i condizionatori sono in tilt, così nella casa di riposo a Terramaini, negli uffici al primo piano della municipalità di Pirri e in quelli dell’assessorato ai Servizi sociali, dove l’amministrazione comunale tenta di recuperare posizionando alcuni condizionatori portatili che poi scaricano l’aria calda nei corridoi. “E’ un problema diffuso nei diversi settori
pubblici – denuncia la Fp Cgil Cagliari – sanità compresa, come dimostra l’emergenza al Policlinico, dove tanti reparti sono rimasti sprovvisti di aria condizionata, e al Microcitemico che non è
refrigerato in alcune aree dell’ala vecchia”. A questo si aggiunge il rischio che mina la salute e la sicurezza degli operatori dell’igiene ambientale esposti anche negli orari più caldi.
“Lavoratori e utenti stanno subendo una situazione insostenibile
legata all’assenza di lungimiranza e programmazione da parte delle
diverse amministrazioni”, denuncia il segretario Fp Cgil Cagliari
Nicola Cabras sollecitando “interventi urgenti per far fronte a una
vera e propria emergenza”. Secondo la categoria infatti, la
manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti non è stata
fatta in modo efficace e, in tanti casi, le apparecchiature obsolete
andrebbero sostituite, anche in linea con le esigenze di risparmio
energetico. “Il punto è che ci troviamo davanti a un ritardo clamoroso
delle amministrazioni pubbliche, un ritardo al quale occorre al più
presto porre rimedio perché sta generando un forte disagio per i
cittadini e gravi rischi per i lavoratori”.
La Fp Cgil insieme ai responsabili della sicurezza ha già sollevato il
problema in diversi luoghi di lavoro e il Comune ha iniziato a
verificare le diverse situazioni. “L’appello che facciamo
all’amministrazione comunale come ai direttori generali delle
strutture ospedaliere – spiega Nicola Cabras – è che gli interventi
siano tempestivi, diffusi e risolutivi perché non possiamo accettare
che questa condizione perduri anche nel mese di agosto”.
Stesso discorso per quanto riguarda gli operatori dell’igiene
ambientale esposti alle ondate di calore anche negli orari più a
rischio: “Abbiamo sollecitato le imprese a un’assunzione di
responsabilità per tutelare la salute dei lavoratori e attendiamo
ancora una risposta ma riteniamo necessario un intervento dei Comuni
committenti per arrivare a un accordo complessivo che modifichi
temporaneamente gli orari di lavoro mettendo insieme la tutela degli
operatori e le esigenze del servizio di raccolta.









