Il caffè che serviva, un marchio storico, si può assaporare solo in pochi bar. Era uno dei suoi punti di forza, insieme alle paste e a una sala interna con vari tavolini. Ma Riccardo Spiga, qualche giorno fa, si è arreso e ha chiuso il su bar, il “La svolta lounge cafè”. L’unica svolta rimasta, dopo sei anni, era quella reale per la via Cervi. Economicamente parlando, il tracollo è stato lento ma inesorabile. E un’altra insegna, peraltro food, si spegne nella strada dello shopping scomparso: “Via Dante è vuota, è morta. Anche vicino al mio locale un altro commerciante ha dovuto chiudere. Le abitudini, col Covid, sono cambiate, molti fanno la colazione a casa e le disponibilità economiche, visti gli aumenti, sono limitate. Anche nel mio settore la materia prima è aumentata, per non parlare dell’energia elettrica. Da uno stipendio bisogna sempre far quadrare i conti”, osserva il ristoratore. “Ero in affitto, sotto i duemila euro al mese, per me era abbastanza alto”, confida. Ora, sulle vetrate c’è il cartello affittasi, e chissà tra quanto tempo sarà tolto.
“In via Dante c’è poco movimento, la gente che passeggia non si ferma e sono prevalentemente anziani. Lavorare nel mio settore a Cagliari, oggi, non è facile. E il Comune”, puntualizza Spiga, “non ci ha mai dato aiuti o possibilità di fare qualcosa. Mi è stata pure negata la possibilità di avere i tavolini nella strada”. Un altro tassello che, unito a tanti altri, ha portato al “puzzle mortale” del suo bar.











