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“Sì, ci sono dei casi nei quali non è possibile erogare un prestito. Gli anziani che si disperano e arrivano a piangere sono molti, quando è possibile gli regalo un po’ di soldi miei”. Lo dice a video intervista appena conclusa ma autorizza pienamente a scriverlo, Flaminia Marras, agente finanziario 55enne di Cagliari: la donna lavora per una società finanziaria nazionale che in città ha una sede anche alla Fonsarda. Dal 2009 questo è il suo lavoro: ogni giorno ha a che fare con almeno quattro persone, con storie di vita tutte diverse ma obbiettivo identico: ottenere denaro, da restituire nel tempo con gli interessi. Da dietro la sua scrivania dello studio di via dei Capraia, la Marras, ha a che fare mensilmente con almeno 200 persone. Tutte, per un motivo o per un altro, con l’acqua alla gola e la necessità di avere, in tempi rapidi, denaro contante.
“La fascia d’età di chi chiede soldi è salita oltre i sessant’anni, toccando anche i settantacinque”. Tradotto: bisogna vivere – o sperare di – fino agli ottantacinque anni, per poter rendere prestito e interesse. “Chiedono soldi soprattutto per aiutare i figli che, purtoppo, hanno perso il posto di lavoro. Ma anche per lavori urgenti da fare in casa, o per una protesi dentaria da sistemare”. Quale che sia il motivo, “trionfa” la necessità. A parte rarissime eccezioni, cioè anziani che chiedono soldi extra “per viaggiare”. Casi simili, statisticamente, all’acqua nel deserto del Sahara. A Cagliari, invece, il deserto è quello lavorativo. Crisi, crisi e ancora crisi: “Faccio attenzione a non indebitare troppo i clienti, soprattutto se si trovano già in grosse difficoltà economiche. Prima a settant’anni uno era sereno, oggi deve badare ai figli”.
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