Bufera a San Gavino per un fotomontaggio: l’immagine del sindaco al posto di una bambola

Bufera, non solo sui social, dove sono state espresse anche frasi “di violenza” contro chi ha realizzato la foto fake. Lai: “Non provocate un papà”.


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Una vicenda che tiene banco da circa una settimana ossia da quando è apparsa sui social una foto che ritrae il camper dell’assessore con la figura del sindaco Carlo Tomasi al posto di un oggetto di famiglia tanto caro alla figlia dell’assessore. Una reazione, quella di Lai, che ha suscitato non poche polemiche per delle frasi espresse e poi cancellate in cui i toni si sono scaldati in maniera, a detta, dei consiglieri della minoranza, non accettabile. “Capace di dare la vita per mettervi fuoco” ha scritto impulsivamente l’assessore per poi rimuovere l’espressione. “La violenza non è mai da tollerare – ha espresso la minoranza unanime – certe espressioni non devono essere mai usate soprattutto da un esponente politico. A nostro giudizio la vicenda è stata strumentalizzata”. 
“Quando la sfottò “politico” non dovrebbe mischiarsi con la vita privata ma le amministrative si avvicinano quindi tutto viene in secondo piano.
In primo piano si pone però l’ignoranza, la cafonaggine, al quale segue il disprezzo.
Quella che vedete – ha scritto Lai – è una delle foto del mio camper in vendita, e la miniatura del sindaco è stata messa al posto della bambola di mia figlia!!
Direi la bambola della sua crescita!! DI MIA FIGLIA!!
Se potessi vedere il tuo volto, sarebbe un bel divertimento per me e per i miei amici”.
NON STUZZICCATE UN PAPÀ!! CAPACE DI DARE LA VITA PER I PROPRI FIGLI!!
SCHIFEZZE DELLA NATURA!!
Sicuramente manifesti di poter essere il peggiore dei padri, la vergogna di tua madre e la vergogna per qualunque nipote possa ronzarti attorno.
Un grande applauso anche a chi fa girare l’immagine, tra i quali anche qualche papà, qualche futuro “esponente politico”!
Chissà quanto saranno orgogliosi di te i tuoi figli. Si non resto indifferente, perché non è politica questa!
Fogna!”.
Impossibile non assecondare la rabbia dell’assessore che, giustamente, ha difeso la sua vita privata e familiare, condannabili le espressioni troppo dure usate di cui si è pentito e ha chiesto pubblicamente scusa: “Ci tengo da persona umile e estremamente rispettosa a scusarmi pubblicamente per eventuali toni forti utilizzati in questo mio post Chi mi conosce o mi ha conosciuto sa chi sono, e conosce soprattutto la mia bontà d’animo, distante da quanto riportano alcuni, che ancora una volta si mostrano piccoli.
Se commetto degli errori, non ho alcuna difficoltà ad ammetterlo e a scusarmi.
Spero vivamente che anche gli altri facciano altrettanto. 
Nel mio piccolo, faccio quello che posso in perfetta buonafede, sincerità e lealtà.
Valori tramandati dalla mia nota famiglia, per me sacra e inviolabile”.


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