Continuano le polemiche sul Brotzu e i vertici dell’ospedale di via Peretti. Dopo l’annuncio della chiusura per un giorno, probabilmente il prossimo 13 luglio, per manutenzioni urgenti alle cabine elettriche, ora si intravede il rischio di un possibile commissariamento dell’azienda. È di ieri un comunicato dei sindacati, ormai da tempo sul piede di guerra.
Nel mirino l’Atto aziendale, redatto in tutta fretta a fine mandato dalla giunta. ”Si tratta di strumenti di programmazione triennale futura di cui, insediandosi, coi primi atti, devono dotarsi le Amministrazioni Sanitarie – si legge nel comunicato a firma di Attilio Carta, segretario di Uil Fpl – Essendo stato fatto, invece, da una giunta a fine mandato, oltre che inopportuno, mostra, quantomeno, tratti al limite della “correttezza” amministrativa. Il convulso travaglio per la sua stesura definitiva, in una spasmodica corsa contro il tempo, è avvenuto all’insegna di un totale mancato coinvolgimento delle parti sociali. Il sindacato, comunque, avrebbe potuto dare un costruttivo contributo per una riuscita più “gloriosa” di tale Atto.
La frenetica attività “attuativa”, che sta ancora avvenendo, più che da inderogabili esigenze organizzative, parrebbe animata da spasmodica volontà di applicarne, quanto prima, il più possibile. Alla luce dei fatti, per il bene della sanità sarda, tenuto pure conto delle 10 prescrizioni imposte con la delibera di “conformità”, al Brotzu, l’Atto Aziendale avrebbe meritato, invece, un più serio approfondimento di legittimità e congruità. Infatti, le residue difformità ad alcune norme vigenti in materia di contenimento della Spesa Sanitaria Pubblica vietanti doppioni dirigenziali ne sono una, chiara, dimostrazione”.
Dubbi ancor più forti sorgono però sull’eventuale “applicabilità” dello stesso Atto Aziendale. “Al fine di recuperare un minimo di serena certezza tra i numerosi operatori del Brotzu, stante questo quadro urge sapere: se l’Atto Aziendale, attualmente in stand by, è applicabile o meno per impostare strategie e assetti organizzativi futuri. Ma anche se la circolare Assessoriale, con cui” in attesa della procedura di valutazione della congruenza degli Atti Aziendali alle norme vigenti e dell’avvio di un nuovo processo di programmazione del Servizio Sanitario Regionale”, si invitavano i Direttori Generali ad attenersi alla sola gestione di normale amministrazione, debba essere rispettata o sia da considerarsi una semplice lettera senza alcuna valenza: come invece insistentemente viene ripetuto al Brotzu”.











