Ha visto il totale delle donazioni aumentare quasi minuto dopo minuto, ed è scoppiata in lacrime e stavolta, seppur con la disperazione nel cuore, per la gioia. Giuseppina Mossa potrà riabbracciare suo figlio, Antonio Pala, “per l’ultima volta”. Il trentacinquenne è morto annegato tre giorni fa nelle acque del lago di Limone, in Lombardia. Era andato sin lì per lavorare come cameriere in un hotel. Fatale una birra ghiacciata, sorseggiata prima di tuffarsi. Una congestione non gli ha lasciato, purtroppo, scampo. La famiglia, grazie all’aiuto dei tanti amici del ragazzo, aveva aperto una raccolta fondi per riuscire a pagare le spese del trasporto della salma e, poi, il funerale. Missione compiuta: “In pochissimi giorni abbiamo raccolto oltre 6500 euro”, racconta la mamma del giovane, confortata dalle altre due figlie, anche loro distrutte dal dolore. “Abbiamo ricevuto una grossa mano di aiuto anche dall’amministrazione comunale, ringrazio tutti a partire dal sindaco. Le donazioni sono arrivate anche da paesi lontanissimi”. Già, perché Antonio Pala era conosciuto e stimato, oltre che considerato un bravo lavoratore, anche in “Spagna e in Francia. Alcuni suoi amici vivono proprio in questi due paesi, e anche loro hanno voluto contribuire alla speciale colletta”.
Domani, sabato 23 luglio, inizierà l’operazione del “ritorno a casa del mio bambino”, aggiunge Giuseppina Mossa. Il corpo arriverà a San Sperate lunedì sera. Martedì, alle diciassette, nella parrocchia di San Sperate martire, il funerale.











